SORRENTO. Non significa sconfiggere definitivamente la piaga dello sfruttamento dei bambini per l’accattonaggio, ma di sicuro è un primo passo importante. La polizia municipale di Sorrento negli ultimi tempi ha intensificato le attività per arginare il fenomeno che provoca allarme sociale, soprattutto durante i mesi estivi quando la città si riempie di turisti ed elemosinare lungo le strade del centro significa raggranellare consistenti quantità di denaro.
In pratica gli agenti hanno organizzato un servizio di controllo del territorio con osservazione e intercettamento dei soggetti che mendicavano con bambini piccoli al seguito. Persone portate negli uffici del comando per procedere all’identificazione. Un’operazione molto complessa visto che non hanno documenti al seguito e rifiutano di fornire le proprie generalità. Per questo è stata consultata la banca dati delle forze dell’ordine che ha fornito le informazioni richieste.
Si è così arrivati a denunciare due persone per sfruttamento di minori di anni 14 per il mendicantaggio, una delle quali deferita anche per aver rifiutato di fornire le proprie generalità. L’altra, invece, è stata pizzicata anche una seconda volta per cui c’è stata una reiterazione del reato. Dalle verifiche è emerso anche che i bambini che li accompagnavano erano effettivamente i loro figli. Non si tratta, quindi, di piccoli di altre coppie dello stesso gruppo o, peggio, di bimbi rapiti come a volte si pensa.
Tutti gli elementi raccolti dagli uomini della Municipale di Sorrento vengono inviati alla Procura di Torre Annunziata per i provvedimenti del caso, mentre alla Questura di Napoli è stata proposta l’emissione dei fogli di via obbligatori. Inoltre gli agenti stanno tentando di coinvolgere anche gli uffici dei servizi sociali dei comuni di residenza di queste persone, in particolare quelli del quartiere Ponticelli di Napoli, dove sorge il campo rom dal quale partirebbe la maggior parte dei mendicanti che poi arrivano in costiera.
