Aumentano gli incidenti mortali in Campania, la Sorrentina tra le strade più pericolose

Nel 2024 si è consolidato definitivamente il ritorno a una mobilità su livelli analoghi a quelli pre-pandemia, con un aumento degli spostamenti per motivi di lavoro, studio e turismo. Lo rileva l’Istat che ha realizzato uno studio sugli incidenti a livello nazionale e più dettagliato in merito alla Campania.

Sul fronte dell’incidentalità stradale, in Italia il numero delle vittime è rimasto pressoché stabile rispetto al 2023, mentre si registra un aumento del 4,1% sia degli incidenti che dei feriti. In Campania, nel 2024, si sono verificati 10.874 incidenti stradali, che hanno causato la morte di 261 persone e il ferimento di altre 15.386.

Rispetto al 2023 aumentano, più di quanto si registri a livello nazionale, il numero degli incidenti (+6,2%) e quello dei feriti (+4,8%). Si rileva inoltre un incremento delle vittime (+18,6%), in significativa controtendenza rispetto al lieve calo osservato a livello nazionale (-0,3%). Nel lungo periodo, nei confronti del 2010, il numero delle vittime nella regione mostra un incremento (+2,8%), mentre a livello nazionale si registra una contrazione significativa (-26,3%).

Gli obiettivi europei sulla sicurezza stradale prevedono il dimezzamento del numero di vittime e feriti gravi entro il 2030 rispetto all’anno di benchmark (fissato al 2019) e il monitoraggio di specifici indicatori di prestazione (Key Performance Indicators), che ogni Paese, Italia inclusa, deve fornire alla Commissione Europea. Inoltre, la Dichiarazione di Stoccolma del febbraio 2020 auspica una vision “zero vittime” per il 2050.

Rispetto all’anno 2019, il numero di morti registra un incremento del 17% in Campania, a fronte di un decremento del 4,5% in Italia. Nello stesso periodo, l’indice di mortalità nella regione è aumentato, passando da 2,2 a 2,4 decessi ogni 100 incidenti, mentre a livello nazionale si osserva un leggero calo, da 1,8 a 1,7.

Nel 2024 aumenta in Campania, rispetto a 2019, l’incidenza degli utenti vulnerabili per età (bambini, giovani e anziani) morti in incidente stradale, attestandosi su un valore inferiore rispetto alla media Italia (44,1% contro 45,5%). Considerando gli utenti vulnerabili in base al ruolo che hanno avuto nell’incidente (conducenti/passeggeri di veicoli a due ruote e pedoni), il loro peso relativo sul totale dei deceduti in Campania risulta superiore rispetto alla media nazionale (53,3% contro 51,8%).

Nel periodo 2019-2024 l’incidenza dei pedoni deceduti è diminuita nella regione, passando dal 21,1% al 14,9%, un decremento più marcato rispetto a quello registrato in Italia, dove passa dal 16,8% al 15,5%.

Nel 2024 il costo dell’incidentalità stradale con lesioni alle persone – calcolato sulla base dei parametri aggiornati da Istat e ACI nel 2022 e sulla base di quanto rilevato da Polizia Stradale, Polizie locali e Carabinieri – ammonta a poco più di 18 miliardi di euro (309 euro pro capite), pari a quasi l’1% del PIL nazionale. In Campania tale costo è di 1,3 miliardi di euro (233 euro pro capite) ed incide per il 7,2% sul totale nazionale.

Nella nostra regione, tra il 2023 e il 2024, l’indice di lesività (numero di feriti ogni 100 incidenti) diminuisce da 143,3 a 141,5, mentre sono in aumento sia l’indice di gravità (misurato dal rapporto tra il numero dei decessi e la somma di decessi e feriti, moltiplicato per 100), da 1,5 a 1,7, sia l’indice di mortalità, che passa da 2,1 a 2,4 decessi ogni 100 incidenti.

L’incidentalità rimane alta lungo le strade statali 7 (Appia, di Terra di Lavoro, Quater, Bis-Var), 162 NC (Asse mediano), 18 (Tirrenica inferiore) e 145 (Sorrentina), sul tratto autostradale A01, A03 e A02 e nei comuni a nord di Napoli fino al litorale casertano. Significativo è l’aumento di incidentalità e pericolosità lungo il percorso della Tangenziale di Napoli (T03). L’indice di mortalità cresce nelle province di Caserta, Napoli e Salerno, diminuisce
nella provincia di Benevento e non subisce variazione in quella di Avellino.

Nel 2024 il maggior numero di incidenti (8.166, il 75,1% del totale) si è verificato sulle strade urbane, provocando 127 morti (il 48,7% del totale) e 11.049 feriti (71,8%). Rispetto all’anno precedente i sinistri aumentano su tutte le tipologie di strada, ma l’incremento maggiore si verifica sulle strade urbane (+7,5%), seguite dalle autostrade (+4,5%) e dalle altre strade (+1,5%). Gli incidenti più gravi avvengono sulle altre strade (5,5 decessi ogni 100 incidenti) e sulle autostrade (3,5 decessi ogni 100 incidenti).

Sulle strade urbane il 55,5% dei sinistri stradali si verifica lungo un rettilineo, percentuale che sale al 63,8% sulle strade extraurbane. In ambito urbano, gli incidenti che avvengono in prossimità di un incrocio rappresentano il 22,3% del totale, seguono quelli che si verificano nei pressi di una intersezione (8,8%), di una curva (8,5%) e di una rotatoria (3,1%). Sulle strade extraurbane il 22,9% degli incidenti si verifica nei pressi di una curva, il 5,1% di un incrocio, il 4% di un’intersezione e l’1,4% di una rotatoria.

Nel periodo gennaio-aprile si sono registrati in Campania 3.219 incidenti (il 29,6% del totale), mentre tra maggio e settembre, in coincidenza del periodo di maggiore mobilità per vacanze, ne sono stati rilevati 4.992 (il 45,9% di quelli avvenuti durante l’anno), in cui hanno subito lesioni 7.048 persone (45,9%) e 137 sono decedute (52,5%).

I mesi più critici per numero di incidenti sono stati maggio, giugno e luglio, con rispettivamente il 9,1%, il 10% e il 10,6% del totale. Maggio, luglio e agosto sono invece i mesi più critici per numero di vittime: il 34,9 % dei decessi totali è avvenuto in questi mesi.

Il 77,1% degli incidenti ha avuto luogo tra le 8 e le 21 ma l’indice di mortalità raggiunge i valori più elevati nella fascia oraria tra le 3 e le 4 del mattino (7,4 morti ogni 100 incidenti) e tra le 4 e le 5 (6,3 morti ogni 100 incidenti), valori molto superiori alla media giornaliera (2,4). Il venerdì e il sabato notte si concentrano il 43,8% degli incidenti notturni, il 52,1% delle vittime e il 45,7% dei feriti. L’indice di mortalità dei soli incidenti notturni è pari a 4,7 decessi ogni 100 incidenti.

In Campania il 42,2% degli incidenti stradali si concentra nei Poli urbani; considerando anche le Aree di cintura, che comprendono i comuni più prossimi ai Poli, si arriva al 84,4% del totale. Nei comuni delle Aree Interne, territori significativamente distanti dai centri di offerta di servizi essenziali (di istruzione, salute e mobilità), gli incidenti rappresentano il 15,6% del totale regionale.

Il numero delle vittime aumenta rispetto al 2023 nei Centri (+19,4%) e nelle Aree Interne (+16,7%). Nei Centri l’indice di mortalità registra un aumento, passando da 1,9 a 2,1 decessi ogni 100 incidenti, così come l’indice di gravità che passa da 1,3 a 1,5 morti ogni 100 tra morti e feriti. Nelle Aree interne entrambi gli indicatori restano su livelli elevati, evidenziando il persistere di una situazione critica, con valori pari, rispettivamente, a 4,1 e 2,6 in aumento rispetto all’anno precedente (3,7 e 2,4).

La maggior parte degli incidenti stradali avviene tra due o più veicoli (73,2%). La tipologia più frequente è lo scontro frontale-laterale (3.611 casi, 64 vittime e 5.334 feriti), seguita dal tamponamento (1.896 casi, 35 decessi e 2.984 feriti). Tra gli incidenti che coinvolgono più veicoli, la tipologia più pericolosa è lo scontro frontale. Gli incidenti a veicoli isolati risultano però complessivamente più rischiosi, con una media di 3,8 morti ogni 100 incidenti, a fronte di 1,9 decessi negli incidenti con più veicoli coinvolti. In questa categoria le tipologie più gravi sono l’urto contro ostacolo accidentale (6,7 decessi ogni 100 incidenti), l’investimento di pedone (3,5) e la fuoriuscita (2,6).

Nell’ambito dei comportamenti errati di guida, la guida distratta, la manovra irregolare e la velocità troppo elevata sono le prime tre cause di incidente (escludendo il gruppo residuale delle cause di natura imprecisata). I tre gruppi costituiscono complessivamente il 35,4% dei casi. Considerando solo le strade extraurbane, la guida distratta incide per il 21,1%, l’elevata velocità per il 13,8%e il mancato rispetto della distanza di sicurezza per il 12,8%.

Il tasso di mortalità standardizzato è più alto per la classe di età 15-29 anni (8,4 per 100mila abitanti) e per le classi 30-44 e 65 anni e più (entrambe con 4,8 per 100mila abitanti). I conducenti dei veicoli coinvolti rappresentano il 72% delle vittime e il 66,9% dei feriti in incidenti stradali, le persone trasportate il 13% dei morti e il 25,3% dei feriti, i pedoni il 14,9% dei deceduti e il 7,7% dei feriti. Il 43,6% dei pedoni rimasti vittima di incidente stradale e il 29,9% dei feriti ha più di 65 anni. Il tasso di lesività standardizzato è pari a 583,3 per la classe di età 15-29 anni, a 333,7 per quella 30-44 anni.

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