Pronta la proposta preliminare per la zonizzazione dell’Area marina protetta di Capri formulata da Ispra. Fino al 23 gennaio c’è la possibilità per cittadini, imprenditori ed associazioni di presentare osservazioni e proposte. L’ultima parola spetterà poi al ministero dell’Ambiente.
Sono quattro le zone individuate da tutelare come indicato dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale. La zona A è di riserva integrale coincide con il tratto di costa intorno ai Faraglioni. Qui è vietato l’accesso ed è prevista l’interdizione di tutte le attività che possano arrecare danno o disturbo all’ambiente marino. Saranno consentite unicamente la ricerca scientifica e operazioni di soccorso.
Ci sono poi le zone B speciali dove vigono le stesse prescrizioni delle zone B ed è vietata qualsiasi attività di pesca. Si tratta, in particolare delle aree di costa di Punta dell’Arciera e Punta Campetiello e Arco naturale Faraglioni dove è massiccia la presenza di una particolare fauna (coralligeno, trottoir a Lithophyllum, posidonia oceanica), habitat ideale per la riproduzione di particolari specie ittiche.
Nella zona B di riserva generale saranno consentite e regolamentate una serie di attività tra navigazione, ormeggio, ancoraggio, diportismo, noleggio, traffico passeggeri, immersioni, pesca professionale e ricreativa che, pur permettendo una fruizione dell’ambiente, influiscono con il minor impatto possibile. Nella zona B è comunque vietato l’accesso alle unità da diporto.
Più al largo c’è la zona C di riserva parziale, che circonda l’intera isola e dove saranno consentite e regolamentate le attività di fruizione e l’uso sostenibile del mare di modesto impatto ambientale. In questa zona è consentito l’accesso alle imbarcazioni da diporto.