VICO EQUENSE. I magistrati messicani, attraverso una rogatoria, hanno chiesto un profilo aggiornato del dna di Angela Celentano, la bambina scomparsa il 10 agosto 1996 sul Monte Faito. Sarà, quindi, la polizia scientifica a prelevare campioni di sangue ai genitori e alle sorelle della ragazza in modo da consentire agli investigatori d’oltreoceano di effettuare i test sui reperti in loro possesso.
La richiesta è stata inviata alcune settimane fa dalla Procura generale messicana al Gip del Tribunale di Torre Annunziata, Giovanni De Angelis. Nel documento si chiede alle autorità italiane di prelevare campioni di sangue, di saliva e peli dai familiari di Angela Celentano: i genitori Catello e Maria e le sorelle Rosa e Naomi. Ad accompagnare l’istanza c’era una lettera di Andrea Orlando, ministro della Giustizia, che ha sollecitato l’attivazione della procedura in base ai trattati che regolano i rapporti tra Italia e Messico. E ieri, su ordine del gip, gli agenti del commissariato di Sorrento hanno annunciato alla famiglia Celentano i prossimi prelievi.
Si tende ad escludere che il dna dei Celentano possa essere confrontato con quello di altre persone: al momento, infatti, le ricerche in Messico non hanno dato frutto. Le forze dell’ordine d’oltreoceano non sono riuscite a trovare nessuna ragazza che somigli ad Angela né tantomeno a individuare la fantomatica Celeste Ruiz.
È plausibile, quindi, che il dna dei Celentano serva ad aggiornare il materiale a disposizione degli investigatori messicani. Voci di corridoio, però, vogliono che il profilo genetico dei familiari di Angela sia destinato a una nuova unità di forze dell’ordine deputata alla ricerca delle persone scomparse. La pista privilegiata, comunque, sarebbe sempre quella che conduce a Celeste Ruiz.