Addio a Enzo Maiorca, stabilì il record di apnea al Vervece

È morto a 85 anni il re degli abissi Enzo Maiorca. Il sub siracusano recordman di immersioni si è spento questa mattina. Il primo successo nel 1960 quando arrivò a meno 45 metri battendo il brasiliano Amerigo Santarelli.

Epiche le sue sfide con il rivale di sempre Jaques Mayol, poi, nel 1976, il ritiro e il ritorno nel 1988 quando arrivò fino a 101 metri. Terminata la carriera agonistica, si è dedicato alla salvaguardia dell’ambiente. Una parentesi politica quando nel 1994 fu eletto senatore nelle liste di Alleanza nazionale. La sua passione è stata sempre condivisa dalle sue figlie Patrizia e Rossana, quest’ultima appassionata di immersione e detentrice di record morta nel 2005. La camera ardente è stata allestita nel salone «Paolo Borsellino» di Palazzo Vermexio.

La storia agonistica di Enzo Maiorca è legata in maniera indissolubile allo scoglio del Vervece di Massa Lubrense. All’inizio di settembre del 1974 il campione tentò di conquistare il primato mondiale di apnea nello specchio d’acqua a circa mezzo miglio a ponente del Capo di Sorrento. Fu un’impresa sfortunata perché Maiorca si scontrò durante l’immersione con un operatore della Rai e dovette rinunziare alla discesa.

Costantino Cutolo, fondatore e presidente del Circolo Nautico Marina della Lobra e grande sportivo, rincuorò Maiorca e lo convinse a un nuovo tentativo di record a largo del Vervece. Il 28 settembre 1974 l’apneista riuscì nell’impresa e raggiunse 87 metri di profondità, stabilendo il nuovo primato mondiale.

Da quell’impresa Maiorca, grato al Circolo Marina della Lobra e al mare di Massa Lubrense divenne per tutti Enzo Maria Vervece Maiorca.

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