SORRENTO. Arriva il dissequestro per “Leonelli’s Beach” e “Peter’s Beach”, due dei quattro stabilimenti balneari di Marina Piccola che nel 2016 finirono nel mirino della Procura della Repubblica di Torre Annunziata e della polizia di Sorrento per presunti abusi edilizi. Ad ordinare la rimozione dei sigilli è stato il sostituto procuratore Silvio Pavia, titolare dell’inchiesta, su istanza degli avvocati dei titolari dei lidi. Il pm, infatti, è arrivato alla conclusione che non vi è alcuna certezza che le irregolarità riscontrate all’interno delle due strutture siano state commesse dopo il 1962, anno in cui per i Comuni della Costiera scattò il vincolo paesaggistico e si stabilì che per gli interventi edilizi fosse necessaria la preventiva acquisizione del parere ambientale.
Questa la motivazione alla base del dissequestro disposto per “Peter’s Beach” e “Leonelli’s Beach”, le attività balneari alle quali la polizia aveva apposto i sigilli rispettivamente il 4 agosto e l’11 settembre 2017, in quanto, come si pensava, i permessi di costruire in sanatoria, rilasciati dal Comune ai titolari delle due strutture nel maggio dello stesso anno, si sarebbero fondati su false attestazioni.
Il pm aveva comunque concesso ai titolari di “Peter’s Beach” e “Leonelli’s Beach” la facoltà d’uso degli stabilimenti, una decisione che aveva salvato il posto di lavoro di decine di lavoratori impiegati nelle due strutture. In ogni caso l’inchiesta della Procura di Torre Annunziata sui presunti abusi non è ancora definitivamente archiviata.