MASSA LUBRENSE. Alfonso Iaccarino perde il primo round della querelle giudiziarie nei confronti del Comune per i presunti abusi edilizi commessi nella sua azienda agricola che sorge nella zona di Punta Campanella. Il Tar della Campania, infatti, ha respinto l’istanza di sospensione che gli avvocati dello chef stellato avevano presentato per bloccare l’ordinanza di demolizione firmata il 6 giugno dal dirigente dell’ufficio Urbanistica del Comune di Massa Lubrense.
In base a quanto risulta dal provvedimento dei giudici amministrativi campani, la domanda presentata dai legali di Iaccarino non è stata ritenuta degna di accoglimento “in ordine alla contestazione di opere che sono da considerarsi veri e propri innovativi volumi, privi di titolo, indipendentemente dalla destinazione”.
La questione delle opere abusive nella tenuta Iaccarino risale ad un anno fa, quando tecnici comunali e forze dell’ordine individuarono un varco d’accesso, due pollai, un deposito ed un viale parzialmente pavimentato che sarebbero stati realizzati senza “alcun titolo di assenso o di autorizzazione” e in una zona sottoposta a vincolo come, appunto, è quella di Punta Campanella.
In base alla relazione scattò l’ordinanza per la sospensione dei lavori e poi quella di demolizione e ripristino dello stato dei luoghi. Quest’ultimo provvedimento è quello di cui gli avvocati di Alfonso Iaccarino hanno chiesto la sospensione, negata dai magistrati, e l’annullamento. Nei prossimi mesi arriverà la decisione definitiva.