A Sorrento il documentario “Caine, storie di detenute”

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Prende il via oggi, a Sorrento, la rassegna “Incontriamoci in Villa”, che, attraverso un programma articolato da giugno a settembre, spazia tra spettacoli, incontri, performance live di vario genere con la direzione artistica di Antonino Giammarino.

Il cartellone di appuntamenti parte stasera, alle ore 19:30, quando a Villa Fiorentino è in programma la proiezione del documentario “Caine, storie di detenute”, della giornalista Amalia De Simone, girato interamente in due penitenziari femminili, preceduta da un dibattito sui temi della detenzione e del riscatto ed a seguire il concerto della cantautrice Assia Fiorillo.

Un evento attraverso il quale il direttore artistico della Fondazione Sorrento, Antonino Giammarino, ha voluto dedicare una serata agli ultimi.

Il carcere ed i diritti umani, gli abusi, la solidarietà, la violenza, la strada, la zona grigia di certi quartieri, l’ineluttabilità di certi destini, la vita criminale, il pentimento, il non pentimento, la maternità, l’esempio (nel bene e nel male), l’amore e la lontananza, la rabbia, il riscatto, la solitudine, la malinconia, le crisi di astinenza. Raccontare la vita dietro le sbarre in maniera immersiva, trascorrendo giornate intere con le detenute: è l’esperimento fatto dalla giornalista Amalia De Simone (con la collaborazione di Simona Petricciuolo) e la cantautrice Assia Fiorillo diventato il documentario di impronta giornalistica “Caine, storie di detenute” (Rai 3 e Raiplay).

La reporter e l’artista sono diventate testimoni di percorsi che quasi nessuno vuole vedere. Ma quello spaccato di galera racconta anche del mondo di chi sta fuori, la consapevolezza che l’errore può capitare a tutti e che non è indifferente nascere e crescere in determinati contesti o avere un vissuto declinato sul dolore o sulla rabbia. Caine è la consapevolezza che il Caino della Bibbia ma anche quello di Saramago, non nasce così: Caino si diventa, Caino è il prodotto di un contesto e di una esistenza. E allora il documentario è anche un modo per abbattere un muro che qualche volta ci fa pensare di essere i giusti e vedere chi sta dietro le sbarre solo come i reietti. Invece mischiarsi le vite aiuta a capire, aiuta a leggere meglio la storia di cui siamo tutti costruttori.

La proiezione del documentario sarà introdotta da un dibattito moderato dal giornalista Antonino Siniscalchi con Antonino Giammarino, Amalia De Simone, Assia Fiorillo, Rita Romano (direttore del carcere di Fuorni), Monica Innamorato, educatrice dell’istituto di pena, e una donna tra le protagoniste del documentario recentemente tornata in libertà.

Momento importante dell’evento sarà il concerto di Assia Fiorillo che racconta di questa esperienza e di altri percorsi di vita. L’artista suonerà con la sua band al completo. Assia è una cantautrice e una musicista densa e insolita, fiera di declinare al femminile ispirazione e punto di vista in un panorama come quello italiano in cui la maggior parte delle canzoni cantate dalle donne sono scritte dai maschi.

Amalia De Simone, videoreporter d’inchiesta di Rai 3 (“Mi manda Rai 3” e “Il fattore umano”), collabora anche con “The Post Internazionale” e “Reuters” dopo aver lavorato per dieci anni per il Corriere della Sera e come editorialista del Corriere del Mezzogiorno. Nel 2017 è stata nominata cavaliere al merito delle Repubblica Italiana dal presidente Sergio Mattarella: “Per il suo coraggioso impegno di denuncia di attività criminali attraverso complesse indagini giornalistiche”. Alla sua attività professionale la Rai ha dedicato due trasmissioni: “Cose Nostre – Rai 1” e “Nuovi Eroi – Rai 3”. Anche la tv svizzera RSI le ha dedicato un approfondimento. Ha vinto molti premi giornalistici tra cui il “Mariagrazia Cutuli”, “Wangari Maathai”, “Giornalismo d’inchiesta” e per 3 volte riconoscimenti nel “Cronista dell’anno”, “Rampino”, “Paone”, “Civitas”. È autrice di alcuni saggi tra cui “Mafieuropa” sulle infiltrazioni mafiose nei vari stati europei. Ha coordinato parte della redazione della trasmissione d’inchiesta “Rec” di Rai 3, realizzato reportage per Linea Notte, La storia siamo noi, Crash e altre trasmissioni. Ha collaborato alla realizzazione del film di Ezio Bosso “Le cose che restano” e allo speciale di Rai 1 su Vasco Rossi ”La tempesta perfetta”.

Assia Fiorillo è una cantautrice insolita che in tempi di comodi equilibrismi racconta con la sua arte e sceglie da che parte stare. La sua musica spalanca le porte di Napoli e contamina jazz, pop, elettronica e tradizione con linguaggi internazionali. È stata protagonista del documentario di Rai 3 Caine, interamente girato in due carceri femminili e ha recentemente vinto a Torino il premio Giammaria Testa, e prestigiosi riconoscimenti nell’ambito di Voci per la libertà di Amnesty International, premio Bertoli e Lunezia. È leader della band Mujeres Creando e del gruppo “Terroni uniti”, è stata protagonista al teatro Mercadante del Premio Napoli. Il suo ultimo album si intitola “Assia”. La sua voce è versatile e spietata perché costringe chi l’ascolta a restare nudo con le proprie emozioni.

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