La Sita lascia, dal primo agosto stop agli autobus anche in penisola sorrentina e costiera amalfitana

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MASSA LUBRENSE. La Sita annuncia che non svolgerà più il servizio nelle Province di Napoli, Salerno ed Avellino dal primo agosto. La notizia giunge attraverso una missiva inviata dall’azienda alla Regione Campania, alle Province interessate ed all’Agenzia campana per la mobilità sostenibile. E’ l’amministratore di Sita Sud, Giuseppe Vinella, ad evidenziare le criticità nella gestione del comparto. La questione è legata ai trasferimenti di risorse, alla poca chiarezza di Regione e Province nella corresponsione di queste ultime e ai danni economici che l’azienda subisce.

“Le amministrazioni provinciali – scrive Vinella – insistono non solo a richiede indebitamente a questa società con argomentazioni prive di pregio e pretestuose, alcune note di credito relative a servizi erogati, in quanto ritengono che la differenza dell’importo oggetto della nota di credito, dovrà esser fatturata alla Regione Campania, ma pretendono anche la riduzione delle percorrenze nella misura del 10 per cento”. In sostanza si chiede una riduzione del 10 per cento dei chilometri da fare, contravvenendo a quanto prescritto dalla Regione Campania, e si evita anche di pagare il 10 per cento dei chilometri già effettuati.

Ma c’è di più, per Vinella “la Regione Campania continua ad adottare atti, anche di interesse delle Province, il cui contenuto dispositivo, non conforme alla norma, non è condiviso dalle amministrazioni locali. La delibera di proroga degli affidamenti e non dei contratti, inesistenti, non è sufficiente ad instaurare rapporti contrattuali”. Gli obblighi di servizio che la Regione impose lo scorso anno non avrebbero dunque alcuna valenza contrattuale e svincolano Sita da qualunque tipo di responsabilità per i servizi che vengono effettuati oggi e che non saranno effettuati dal primo agosto. Obblighi che, fra l’altro sarebbero illegittimi poiché l’Autorità garante della concorrenza e dei mercati ne consente l’utilizzo “relativamente a situazioni emergenziali e non prevedibili”.

“In tale contesto di grave conflitto fra Regione e Province – conclude Vinella – anche in tema di determinazioni dei servizi minimi, in assenza di vincoli ed efficaci contratti di servizio, ci vediamo costretti a recedere per fatti e responsabilità di Regione e Province, dal primo agosto 2014, con conseguente licenziamento collettivo del personale“. Migliaia di utenti senza trasporto e 400 dipendenti senza lavoro: questo dunque lo scenario che si configurerà di qui a qualche mese a causa della cattiva governance di un settore strategico per il territorio.

In verità situazioni analoghe si sono verificate a dicembre 2012 ed a febbraio 2013 quando Sita minacciò di lasciare la Campania salvo poi trovare un accordo con la Regione, accordo che a questo punto sembra non reggere più. “I problemi che pone Sita – ha commentato il segretario Filt Cgil Amedeo D’Alessio – sono seri e concreti e ci trovano d’accordo, ma i lavoratori non sono un grimaldello e non vanno strumentalizzati. Alla fine nei disaccordi fra azienda e istituzioni siamo sempre noi lavoratori ad andarci di mezzo. La strada sarebbe stringere un’alleanza coi dipendenti”. Domani, intanto, i sindacati incontreranno i vertici aziendali.

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