Niente neuropsichiatra all’Asl di Sant’Agnello, terapie a rischio per bambini e ragazzi

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Un problema che si trascina da tempo e che mette in discussione l’assistenza per i bambini dalla costiera sorrentina, alcuni dei quali con gravi patologie. È la mancanza di un neuropsichiatra infantile in servizio al distretto 59 dell’Asl Napoli 3-Sud, quello di Sant’Agnello, che abbraccia il territorio compreso tra Vico Equense e Massa Lubrense con una popolazione di circa 82mila abitanti e con il numero di piccoli pazienti affetti da patologie legate allo sviluppo neurologico in preoccupante aumento.

Ancora una volta a sollevare il velo su una questione fondamentale per il diritto alla salute è il Tribunale del malato della Penisola Sorrentina. Con una lettera indirizzata ai vertici sanitari della Regione Campania ed ai responsabili dell’Asl, i rappresentanti di Cittadinanzattiva per il comprensorio evidenziano come “quando ci ritrovavamo a subire disagi non indifferenti a causa dell’attesa lunga anche sei mesi per avere una visita neuropsichiatrica, potevamo contare su un solo specialista. All’epoca ci sentivamo fortemente penalizzati. Mai avremmo immaginato di finire nel baratro attuale: se prima avevamo un neuropsichiatra effettivo come punto di riferimento, oggi, e da più di un anno ormai, non possiamo contare su nessuno”.

Assenza che pesa sulle cure necessarie ai piccoli pazienti. Solo la certificazione rilasciata dallo specialista, infatti, permette di mantenere la priorità acquisita per accedere agli unici due centri per la riabilitazione motoria della Costiera. Inoltre è la figura centrale nella redazione dei Piani educativi individuali che garantisco a bambini e ragazzi il diritto allo studio ad esempio attraverso l’assegnazione di insegnanti di sostegno.

Da ciò le rimostranze del Tribunale del malato: “Abbiamo già sperimentato il ricorso a neuropsichiatri di altre zone che sono stati disponibili a coprire delle ore al distretto di Sant’Agnello – spiega Dina Staiano -. Abbiamo anche avuto il periodo fortunato, durato circa sei mesi, con l’arrivo di una specialista che però è già andata via. Abbiamo ascoltato le parole dei dirigenti aziendali che hanno assicurato massimo impegno per la risoluzione del problema ed abbiamo compreso che effettivamente questo impegno c’è stato, ma ha portato frutti limitati nel tempo”.

Tanto che ora la situazione è addirittura peggiorata. La conferma arriva dalle lettere che numerosi genitori hanno inviato alla Regione ed ai responsabili dell’Asl. “Mia figlia aveva la visita il 20 aprile per il rinnovo del piano terapeutico scaduto il 4 maggio ma le è stata annullata – scrive Marianna -. Ad oggi non ho notizie e questo lede il diritto alla salute della mia bambina di 5 anni”. Di “cancellazione senza motivo” di una visita prenotata per l’11 maggio parla Marialaura, mamma di una bimba di 7 anni.

È arrivata a scrivere al ministero della Salute oltre che a Regione ed Asl, Maria Teresa, madre di una bambina di 8 anni alla quale il 9 giugno scade il contratto terapeutico con l’Aias di Vico Equense: “Ho cercato di prenotare una visita fuori dal mio distretto, ma come prima data utile ho trovato il 7 luglio a San Giorgio a Cremano, ma così mia figlia rischia di uscire dal centro”. È andata peggio a Mario e Colomba, genitori di un ragazzo di 16 anni per i quali l’appuntamento è stato fissato per il 17 settembre all’ospedale di Ottaviano.

“Siamo cittadini italiani, genitori di bambini piccoli e grandi con patologie e disturbi dai più lievi a quelli gravi – sottolinea un gruppo di mamme e papà – uniti da un valore fondamentale, il diritto alla salute dei nostri figli, che oggi ci viene negato in quanto non vi è un neuropsichiatra infantile con posto fisso al distretto Asl di Sant’Agnello”.

Insomma una situazione difficile per molte famiglie tanto che il Tribunale del malato chiede “soluzioni immediate e definitive perché ormai gli appuntamenti per le visite neuropsichiatriche sono bloccati da tempo, i contratti sono tutti in scadenza, è difficile anche prenotarsi in altri distretti e sicuramente non è concepibile mandare i bambini della penisola sorrentina fino ad Ercolano, San Giorgio e quant’altro per ottenere i rinnovi”.

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