MASSA LUBRENSE. Sono tornate in acqua quattro tartarughe salvate nei mesi scorsi dal Centro di recupero del Parco marino di Punta Campanella. Reti da pesca, ami, plastica, impatti con imbarcazioni e le basse temperature del mare. Questi i pericoli maggiori per le tartarughe che restano ferite o intorpidite soprattutto durante i mesi invernali.
Ognuna con la sua storia e il suo nome. Salvatore, maschio di grosse dimensioni, pesa 70 chilogrammi. Ritrovato nella rete dai pescatori, non ha mostrato problemi particolari. Ora affronterà la stagione riproduttiva e sarà seguito attraverso un trasmettitore satellitare che gli è stato installato sul carapace. Prometeo, invece, è un esemplare molto giovane che aveva un pò di plastica nell’intestino. Calippo aveva molte ferite, una ventina, causate dall’accidentale cattura nella rete da pesca. L’ultima arrivata, Cicciotta, è stata recuperata a metà marzo e tranne qualche piccolo problema di galleggiamento, non ha manifestato particolari problemi.
Le quattro Caretta carretta sono state curate dagli esperti della stazione zoologia Anton Dohrn a Portici ed ora che sono finalmente hanno potuto riprendere il loro affascinante viaggio nel Mediterraneo. Sono partite stamani da Marina di Puolo, a Massa Lubrense, cuore dell’Area marina protetta di Punta Campanella e mare Bandiera Blu.
A questo proposito, durante la cerimonia è arrivata la notizia dell’assegnazione dei riconoscimenti della Fee anche a Sorrento e Piano di Sorrento. Ovviamente soddisfatto il direttore del Parco, Antonino Miccio: “È una grande soddisfazione – ha commentato – vediamo così premiati gli sforzi che facciamo per garantire una sempre migliore qualità del nostro mare”.