I numeri degli ultimi giorni, diffusi proprio ieri da Eav a mezzo del proprio profilo Facebook, sono impietosi e alimentano i dubbi: sulle linee vesuviane, al servizio controlleria, c’è un tasso di assenza dei dipendenti pari addirittura al 61%. Nel dettaglio, 14 operatori su 33 risultano in malattia. A loro si aggiungono altri sei lavoratori in congedo per ferie o in permesso in base all’ex legge 104.
Una situazione che pesa enormemente sull’attività di prevenzione all’interno degli scali ferroviari dove il fenomeno dei “portoghesi” è sempre difficile da debellare anche perché strettamente legato al corto circuito sulla sicurezza che sta andando in onda da tempo in penisola sorrentina.
Sul caso, anche alla luce della recente legge Madia – che comporta il rischio di licenziamento in tronco per i dipendenti pubblici – l’Eav ha avviato d’urgenza un’inchiesta interna. E per tamponare la mancanza di personale ai tornelli, i dirigenti dell’azienda hanno addirittura dovuto prendere il posto dei controllori al momento fuori servizio.
Riflettori puntati in particolare, sulle stazioni napoletane di Porta Nolana e piazza Garibaldi. “L’Eav – si legge nella nota pubblicata anche dal presidente Umberto De Gregorio – ha operato una rivisitazione delle procedure di gestione del personale con particolare riferimento alle modalità di rilevamento delle presenze in servizio. Tutti i dirigenti sono stati allertati sulla necessità d’incrementare il livello di controllo su possibili condotte illecite all’interno dell’azienda che possano determinare immotivate assenze, anche temporanee, dal posto di lavoro”.
Il numero uno dell’azienda ex Circumvesuviana non si ferma qui: “Si è registrato, per opera di una parte minoritaria del personale aziendale, in particolare dell’area “controlleria”, uno strumentale ostruzionismo sulle direttive di servizio che disciplinavano l’attestazione della presenza tramite badge, attraverso stati di malattia collettivi o denunce di smarrimento dei cartellini, in dichiarata violazione delle prescrizioni aziendali vigenti, determinando così una situazione di vera e propria astensione dal lavoro per epidemia da badge”.
De Gregorio non intende fare sconti e precisa che “l’Eav, nello stigmatizzare questo minoritario ma disonorevole atteggiamento, invita tutto il personale aziendale a concorrere con la massima dedizione al piano di risanamento societario per il raggiungimento di rinnovati livelli di sostenibilità economica, efficienza ed efficacia, secondo gli orientamenti delle nuove normative in materia di riforma del trasporto pubblico locale”.