Tragedia in Costiera Amalfitana. I charter: No ad attacchi strumentali

La tragica vicenda avvenuta al largo del fiordo di Furore, che ha coinvolto una nave adibita al trasporto passeggeri con circa 70 ospiti a bordo e un gozzo Aprea Mare di 9 metri con 4 ospiti, causando la morte della 45enne turista statunitense Adrienne Vaughan, ha scosso profondamente l’opinione pubblica e tutti gli operatori locali nel settore turistico.

L’Associazione Charter Campania ha immediatamente espresso cordoglio e solidarietà alla famiglia della vittima colpita dal grave lutto. Al tempo stesso rimane neutrale nel giudizio, auspicando che l’operato della magistratura possa fare chiarezza sulle cause della tragedia e sulle relative responsabilità dei soggetti coinvolti.

Operatori del settore dei charter che, però, non ci stanno a subire attacchi per quanto accaduto. “Ad oggi – spiegano dall’associazione – nei golfi di Napoli e Salerno operano circa tremila aziende di charter nautico, impiegando più di diecimila addetti. Questo settore genera un fatturato di rilievo, che ha un impatto significativo sull’economia locale, creando un indotto polverizzato diretto e indiretto di vitale importanza per molte famiglie, piccoli imprenditori ed aziende coinvolte”.

Da ciò l’appello al ministro del Mare, Nello Musumeci, al ministro dei Trasporti, Matteo Salvini ed al ministro del Turismo, Daniela Santanchè, “affinché sia riconosciuto il diritto alla libera impresa nel settore, consentendo di operare in maniera serena senza subire attacchi ingiustificati che, oltre ad arrecare un grave danno d’immagine all’intero comparto, sembrano mirare a sfruttare l’onda emotiva del momento”.

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