Sorrento. Telecamera nascosta nei bagni della basilica di Sant’Antonino, il cerchio si stringe

Sconcerto, a Sorrento, dopo il rinvenimento di una microcamera nascosta nei bagni della basilica di Sant’Antonino. Ad individuarla sarebbero state una mamma ed una figlia che necessitando dei servizi igienici hanno scorto l’apparecchio elettronico e lanciato l’allarme.

Una vicenda inquietante sulla quale sono in corso le indagini da parte dei carabinieri che, in questa fase, intendono mantenere il più stretto riserbo. Dopo la segnalazione i militari dell’Arma della compagnia di Sorrento hanno subito ispezionato gli spazi destinati ai servizi per il pubblico all’interno della chiesa e recuperato l’apparecchio il quale, in effetti, si è dimostrato essere un minuscolo occhio elettronico.

Una volta posta sotto sequestro la microspia, sono state avviate tutte le verifiche tecniche da parte degli esperti dei carabinieri per stabilire se fosse collegata ad un impianto di registrazione posizionato in loco oppure se trasmettesse le immagini in tempo reale ad un sistema ricevente in grado di immagazzinare i video.

Nel frattempo gli uomini del capitano Mario Gioia si sono messi a caccia del responsabile dell’installazione della telecamera in miniatura. Attenzione puntata, in particolare, sui frequentatori abituali della basilica pontificia di Sant’Antonino, ossia le persone che avrebbero potuto piazzare la microcamera e successivamente gestirla senza dare troppo nell’occhio. E, a quanto sembra, le indagini sarebbero già prossime ad una svolta. Escluso, comunque, un coinvolgimento a qualunque titolo del rettore della basilica pontificia.

Il fascicolo di inchiesta che è stato aperto presso la Procura della Repubblica di Torre Annunziata si riferisce, per ora, alle ipotesi di reato di violazione della privacy e di interferenze illecite nella vita privata. Non si esclude, però, che le accuse potrebbero diventare ancora più gravi nel caso in cui venisse fuori che la telecamera nascosta in bagno abbia ripreso anche qualche minore.

Si punta, inoltre, a stabilire quando è stata piazzata e per quanto tempo ha potuto effettuare le riprese prima di essere scoperta e poi rimossa.

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