Sorrento. Presentato il libro di padre Enzo Fortunato su San Francesco

“E se tornasse Francesco?”. A porsi (e porre) la domanda è padre Enzo Fortunato. Volto noto della tv per essere il protagonista di numerose trasmissioni a carattere religioso, il frate è anche il presidente della Giornata dei Bambini, nonché responsabile comunicazione progetti speciali della Basilica di San Pietro in Vaticano e direttore della rivista Piazza san Pietro.

Padre Enzo ha accolto con entusiasmo l’invito dell’amministratore delegato della Fondazione Sorrento, Gaetano Milano, a visitare la mostra di arte presepiale “Giuseppe Ercolano e i maestri del presepe” allestita nelle sale di Villa Fiorentino. D’altronde il maestro è un amico di vecchia data del frate che ha sempre apprezzato il suo lavoro.

E poi, se si parla di presepe, la mente corre veloce a San Francesco, a cui si deve la prima rappresentazione della Natività. Si torna così al quesito iniziale: “E se tornasse Francesco?”. È il titolo che padre Enzo Fortunato ha scelto per il suo ultimo libro (edizioni San Paolo) con prefazione di Erri De Luca.

Volume che ha presentato in anteprima proprio ieri sera a Villa Fiorentino. Seduto accanto al maestro Giuseppe Ercolano, il frate ha risposto alle domande del giornalista del Mattino, Marco Perillo. “San Francesco amava tutti – ha spiegato padre Enzo – un uomo che voleva stare tra la gente per diffondere la Parola di Dio”.

Come ha ricordato Perillo, il santo di Assisi e patrono d’Italia, proprio come frate Fortunato, era un grande comunicatore, “ma come si sarebbe comportato con i mezzi moderni?”. “Di sicuro sarebbe stato a proprio agio anche oggi con i social – ha evidenziato padre Enzo -. Avrebbe utilizzato tutti gli strumenti a sua disposizione per portare la Parola tra la gente, anche se, di sicuro, non lo avremmo visto seduto a tavola a messaggiare con lo smartphone oppure in giro con le cuffiette nelle orecchie. In fondo è stato il primo a mettere da parte il latino per farsi comprendere dal popolo parlando in dialetto umbro”.

Da un Francesco ad un altro, il parallelo sorge spontaneo. “Cosa hanno in comune San Francesco e Papa Bergoglio?”, chiede Perillo. E la risposta è secca: “Tanto”. Padre Enzo Fortunato ha collaborato con il pontefice che per primo ha scelto il nome del poverello di Assisi ed ha avuto modo di conoscerlo bene. “Avvertiva il peso del ruolo di faro della Chiesa – sottolinea -. E come San Francesco non tollerava alcuni malcostumi del clero, come lo sfarzo eccessivo”.

In chiusura la domanda che è anche il titolo del libro: “Se tornasse Francesco cosa gli chiederebbe?”. Puntuale la risposta del frate: “Stammi vicino”. Poi uno spoiler dei contenuti del libro. “Ho immaginato una intervista impossibile a San Francesco, vi invito a scoprirla”.

L’evento promosso dalla Fondazione Sorrento ha vissuto anche un intermezzo con alcuni brani letti dagli attori Lorena Bartoli e Marco Palmieri ed i canti eseguiti da Francesca Maresca.

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