Sorrento. Mensa scolastica, Prisma rinuncia all’appalto. Si rischia il caos

La Cooperativa Prisma rinuncia a proseguire il servizio di refezione scolastica per le scuole di Sorrento. In base al capitolato il contratto sarebbe scaduto solo al termine dell’anno scolastico appena iniziato, vale a dire nella primavera del 2026. Un appalto triennale del valore complessivo di circa 2 milioni e 400mila euro finito al centro dell’inchiesta per le presunte tangenti intascate dall’ex sindaco Massimo Coppola.

Nonostante il coinvolgimento nella vicenda giudiziaria che da alcuni mesi scuote la città e l’intera penisola sorrentina, la Cooperativa ha continuato ad operare fino alla chiusura delle scuole la scorsa estate. E sembrava che si potesse andare avanti anche per i prossimi mesi, almeno fino alla scadenza naturale dell’accordo sottoscritto nel 2023 con il Comune.

Invece, senza alcun preavviso, gli attuali responsabili della Prisma hanno deciso di fare un passo indietro. Nelle scorse settimane, più volte gli uffici dell’ente di piazza Sant’Antonino hanno sollecitato la ditta a chiarire la propria posizione.

Solo il 18 settembre la cooperativa informava di non poter riattivare il servizio “per intervenute difficoltà di ordine finanziario”. Problemi economici comunque non imputabili al Comune di Sorrento che ha sempre regolarmente versato le quote previste.

Il 25 settembre la Prisma ha comunicato l’intenzione di presentare un piano di composizione negoziata della crisi, richiedendo una proroga di 48 ore del termine di 5 giorni concesso dal Comune per confermare la disponibilità ad assicurare l’erogazione del servizio affidato.

Ma da quel momento non sono arrivate ulteriori notizie fino all’altro giorno quando la Cooperativa Prisma annunciava “di non essere in grado a riavviare il servizio e, pertanto, onorare gli impegni contrattuali assunti”.

A questo punto al dirigente del dipartimento del Comune di Sorrento cui fa riferimento la pubblica istruzione, Vincenzo Limauro, non è rimasto altro da fare che procedere alla risoluzione del contratto a causa di inadempimento grave da parte dell’appaltatore.

È chiaro che a questo punto la data prevista per la ripartenza del servizio fissata al prossimo 6 ottobre è fortemente a rischio. La struttura dell’ente già nella giornata di ieri ha contattato la ditta seconda classificata nel capitolato del 2023 per ottenere la disponibilità a garantire la refezione scolastica fino alla prossima primavera.

Se dovesse arrivare l’ok bisognerà solo procedere agli adempimenti previsti dalla legge e nel giro di qualche giorno il servizio potrebbe partire, magari solo con un lieve ritardo rispetto al programma. Ciò non toglie che le famiglie di Sorrento siano in fibrillazione, soprattutto i genitori che lavorano e che senza la garanzia del tempo prolungato a scuola hanno difficoltà nella gestione degli orari.

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