Sorrento. In mostra i presepi di Giuseppe Ercolano

L’evoluzione del presepe Napoletano nell’ultimo quarto di secolo. Un percorso espositivo che consente ai visitatori ed agli appassionati di scoprire come la tipica rappresentazione della Natività si sia adeguata ai tempi, sempre, però, rimanendo saldamente ancorata al suo elemento cardine: il rispetto del racconto narrato nella Bibbia.

In occasione delle feste di Natale la Fondazione Sorrento ha deciso di proporre una grande mostra di arte presepiale che si snoda su tre piani di Villa Fiorentino. Si intitola “Giuseppe Ercolano e i Maestri del Presepe”, la personale che vuole celebrare i 25 anni di attività del maestro.

Un evento che rappresenta anche una sorta di gemellaggio tra la penisola sorrentina e la zona del Lago di Como, più esattamente tra Meta, cittadina dove Giuseppe Ercolano risiede e svolge la propria attività, e Tremezzina, la località dove ha esposto le proprie creazioni incantando migliaia di visitatori in occasione della rassegna annuale “I Grandi Maestri del Presepe” ospitata per il Natale 2024 a Palazzo Brentano. Proprio in ragione del grande successo riscosso, la mostra è stata riproposta anche durante il periodo estivo a beneficio dei tanti turisti che raggiungono il lago.

Il pubblico accorso a Tremezzina ha avuto così la possibilità di conoscere il vero presepe napoletano, ben lontano dagli stereotipi mediatici e spesso banalizzati che circolano oggi, insieme alla profondità culturale, alla finezza artigianale ed alla carica simbolica di uno stile unico, che affonda le radici nella grande tradizione del Settecento.

L’esposizione di Villa Fiorentino, che è inserita nel cartellone “Surriento Gentile”, si articola in diverse sezioni, ciascuna concepita per offrire un racconto dinamico, ricco e plurale della Natività. Il presepe napoletano stile Settecento, fulcro dell’intera mostra, testimonia l’eredità artistica lasciata dai sovrani del Regno di Napoli e la capacita del maestri contemporanei, come appunto Ercolano, di rinnovarla, pur mantenendo intatte le tecniche tradizionali della scuola partenopea: figure modellate a mano, abiti in stoffa, ambientazioni scenografiche e dettagli minuziosi. Un lavoro certosino al quale collabora l’intero staff di Giuseppe Ercolano.

C’è poi la sezione nazionale che si avvale della proficua sinergia con il presepista di fama mondiale, Antonio Pigozzi, e di altri maestri come Luca de Ascentis, scenografo e presidente di Aiap Tremezzina, il quale da anni si dedica alla valorizzazione del presepe come forma d’arte e patrimonio condiviso, promuovendo progetti culturali che uniscono creatività contemporanea e tradizione antica.

Spazio espositivo che offre un confronto tra scuole, stili e visioni diverse, valorizzando la ricchezza dell’artigianato italiano e la capacità di reinterpretare la Natività attraverso materiali e linguaggi differenziati. Il percorso, che nasce da un “presepe monumentale”, si arricchisce di rimandi alla letteratura italiana ed alle rappresentazioni degli antichi mestieri, evocando atmosfere che hanno plasmato, nel corso dei secoli, l’immaginario collettivo legato alla nascita di Cristo.

A questo orizzonte narrativo si aggiunge una importante sezione fotografica, un progetto visivo originale e sorprendente che ha come protagonista il personaggio di Pinocchio. Le immagini, realizzate e curate con grande sensibilità e potenza evocativa da Umberto Astarita, introducono l’osservatore ad un presepe dedicato proprio al burattino nato dalla fantasia di Carlo Collodi, ispirato anche al testo del cardinale Giacomo Biffi “Contro Mastro Ciliegia”, in cui la storia di Pinocchio viene riletta in chiave morale e spirituale.

La sezione dedicata ai presepi di carta, provenienti da realtà italiane ed estere, mette in luce un’antichissima tradizione visiva che unisce tecnica, immaginazione, narrazione e colore. Spazio anche al presepe dipinto, opera del professor Giacomo Palladino, che costituisce un omaggio unico all’artista ed alle sue creazioni.

“Stiamo allestendo un percorso espositivo che rappresenta una sintesi profonda ed articolata dell’opera artistica di Giuseppe Ercolano e delle molteplici espressioni del presepe italiano e internazionale – spiega l’amministratore delegato di Fondazione Sorrento, Gaetano Milano -. Un progetto che unisce valori spirituali, tradizione artigianale e ricerca artistica contemporanea che, siamo certi, saprà catturare l’interesse dei visitatori”.

“La mostra nasce come incontro tra tradizione e contemporaneità, tra la manualità antica dei maestri del presepe e le interpretazioni artistiche di chi oggi continua a cercare, nell’arte, un modo per comprendere il sacro e l’umano – sottolinea Giuseppe Ercolano -. Il presepe, in questo dialogo, si fa linguaggio universale: non solo simbolo religioso, ma rappresentazione collettiva di valori, memorie e identità. Attraverso le opere esposte, desidero offrire al pubblico un viaggio che unisce la dimensione spirituale a quella estetica, la devozione alla creatività, la tradizione all’innovazione”.

L’esposizione, ad ingresso libero, sarà aperta dal 2 dicembre 2025 al 18 gennaio 2026, dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19, il sabato, la domenica e nei festivi dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 20. I giorni 24 dicembre e 31 dicembre apertura fino alle 13 (chiuso il pomeriggio). Il 25 dicembre 2025 e il 1° gennaio 2026 Villa Fiorentino è aperta dalle ore 17 alle 20 (chiusa al mattino).

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