Sorrento. Il tifoso, la macchina e la corsa al Lotto

L’esultanza per il gol di Billing, i complimenti a Conte che ha azzeccato i cambi, le recriminazioni per la possibile vittoria sfumata. Si discuteva di tutto questo mentre si scendeva dalle scale del Maradona al termine di Napoli-Inter.

Tra i 55mila che hanno assiepato l’impianto di Fuorigrotta anche tanti tifosi in trasferta dalla provincia partenopea e non solo. Ovviamente non mancavano supporter azzurri arrivati da Sorrento. Ed è emblematico del trasporto con il quale è stata vissuta la partita l’episodio raccontato sul Mattino da Antonino Pane.

Finito il match una piccola comitiva della costiera raggiunge in fretta un’autorimessa per prendere la macchina e fare ritorno a casa prima del tradizionale ingorgo post gara. Il tifoso che arriva da Sorrento è un vecchio cliente e trova sempre la sua macchina in pole position pronta per scattare. Anche i garagisti lo sanno.

“Certo grande quel Billing, ha tirato prima con un piede e poi con l’altro” raccontava agli amici mentre saliva in macchina. Intanto gira la chiave mette in moto e via. Solo che non si è accorto che quella non era la sua utilitaria. Sì, era una Fiat Cinquecento grigia come la sua. Ma la tappezzeria era diversa, il tettuccio apribile non c’era. C’era un pupazzetto appeso che nella sua non c’è, ma neanche questo lo ha fermato; così come l’aggancio per il telefono al cruscotto. Pronti via senza badare a niente e solo con Billing negli occhi e nella testa.

E non si sarebbe mai fermato fino a Sorrento, dove abita, se non fosse arrivata una telefonata della moglie. “Stai bene?”, chiede le preoccupata. “Certo – la risposto -. Sono in macchina con tuo fratello e lo spilungone e stiamo tornando”. E la moglie: “Io ho ricevuto una telefonata, mi dicono che non stai bene”. “Lascia perdere, sarà uno scherzo telefonico. Tra un’ora sono a Sorrento”.

La moglie si convince e sembra tutto finito. Ma pochi minuti dopo squilla di nuovo il telefono: “Signora abbiamo ricavato questo numero dal libretto delle macchina intestata a una struttura ricettiva. Suo marito ha preso un’auto che non è sua. Lo fermi, non sta bene”. La cosa sembra seria perché l’uomo dall’altro lato del telefono urlava a più non posso. “Suo marito non sta bene, lo faccia fermare”.

La poverina ha richiamato il marito, adesso era ovviamente in preda al panico. “Ma possibile che sei su una macchina che non è la tua?” chiede. “Dai il mio numero a questo deficiente”, è riuscito a dire il tifoso sorrentino. Poi si è guardato intorno. “E il tettuccio dov’è? E questo filo del telefono da dove salta fuori?”. Ha accostato e si è fermato poco prima dei caselli dell’autostrada.

Squilla il cellulare. Ormai in preda alla confusione più totale, lui neanche ha risposto e ha passato il telefono all’amico in auto con lui. “Ma che cavolo fai? Hai preso la mia macchina”, si è sentito urlare. L’uomo ha balbettato scuse, è riuscito solo a dire: “Dove siete?”. “Al garage. E voi?”. «Al casello dell’autostrada per Salerno. Aspettate fermi lì, noi siamo di Gragnano e ora veniamo”.

Quaranta lunghissimi minuti, Billing ormai completamente dimenticato. Il tifoso ha accennato a una autodifesa: “La macchina era parcheggiata nel posto dove doveva essere la mia, quelli del garage hanno combinato un guaio”. Poi fari che lampeggiavano. Si sono aperti gli sportelli. I due si sono affrontati con lo sguardo, uno pietoso, uno folgorante. I più divertiti i rispettivi accompagnatori: ridevano tutti a crepapelle.

È arrivata la telefonata del figlio che aveva raggiunto il garage molto dopo con i suoi amici: “Papà, urla da pazzi nel garage, qualcuno aveva preso per sbaglio la macchina di un altro”.
“Eh lo so. A casa ti racconto…”. Intanto la storia ha fatto il giro di Sorrento e di Gragnano.
Meno male che c’è Billing. E il Lotto.

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