L’approvazione di debiti fuori bilancio rappresenta una prassi consolidata da parte di tutti i consigli comunali d’Italia. Le assemblee cittadine, quasi ad ogni convocazione, sono chiamate a ratificare spese impreviste. In genere si tratta di costi legati a sentenze dei tribunali e dei giudici di pace, ma possono riguardare anche lavori urgenti di messa in sicurezza del territorio.
Quasi sempre si tratta di argomenti che vengono liquidati in pochi secondi e nessuno – o quasi – dei rappresentanti del popolo si preoccupa di approfondire l’argomento. Non è così in caso di gestione commissariale di un’amministrazione. Ed ora i nodi vengono al pettine anche a Sorrento, città che, come tutti sappiamo, dallo scorso maggio è guidata dal prefetto Rosalba Scialla.
Ed è stato proprio il commissario straordinario dell’ente nominato con provvedimento dello scorso 20 giugno dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella a bocciare, con i poteri del Consiglio comunale, una serie di esborsi finiti sulla sua scrivania.
Si tratta di cinque proposte di spesa che si riferiscono al periodo compreso tra il 31 luglio ed il 31 ottobre 2025. Riguardano l’intervento di somma urgenza eseguito a via Sant’Angelo, tornante incrocio via Campitiello; i lavori di manutenzione ordinaria stradale; il rifacimento degli asfalti in via Marina di Puolo e piazza De Curtis; gli interventi pubblici di somma urgenza per l’eliminazione del pericolo alla pavimentazione stradale di via Capo; il pagamento delle spese di giudizio in riferimento ad una sentenza del 2023 del giudice di pace di Sorrento.
Esaminati gli atti e le relative relazioni istruttorie, il commissario Scialla ha rilevato che “non
emerge, in modo compiuto e sistematico, una analitica ricostruzione cronologica della genesi dei debiti, delle prestazioni effettivamente rese, delle utilità concretamente conseguite dall’ente, delle vicende processuali e degli esatti termini di esecutività delle pronunce giurisdizionali eventualmente intervenute, né una chiara rappresentazione degli effetti esercizio per esercizio sui saldi di bilancio e sugli equilibri complessivi dell’ente”.
Non solo. “In taluni casi – aggiunge il commissario – non risultano adeguatamente esplicitate le ragioni dei ritardi con i quali si giunge alla proposta di riconoscimento rispetto al momento di insorgenza del debito o alla conoscenza dell’atto giudiziale, né è attestata, con sufficiente puntualità, la costituzione o la mancata costituzione, negli esercizi pregressi, dei fondi rischi correlati alle controversie o alle situazioni suscettibili di generare passività”.
Carenze che “non consentono una compiuta valutazione degli eventuali riflessi che un tardivo riconoscimento potrebbe determinare sulla regolarità e sulla veridicità dei documenti contabili e, più in generale, sul rispetto dei vincoli di equilibrio di bilancio”.
Ma emergono anche altre criticità. “Le relazioni istruttorie allegate – rileva il prefetto – non appaiono idonee, allo stato, a soddisfare il livello di approfondimento richiesto, poiché non individuano sempre in modo analitico i soggetti che hanno concorso alla formazione del debito, non esplicitano compiutamente le norme contabili e procedimentali eventualmente disattese, non valutano con sufficiente rigore le omissioni organizzative o gestionali che possano aver inciso sulla tempestività di impegno e registrazione delle spese, né indicano, in maniera chiara e motivata, i possibili profili di responsabilità amministrativo-contabile”.
Allo stesso tempo l’esame delle pratiche evidenzia significativi ritardi nella trasmissione delle proposte all’organo straordinario – avvenuta l’11 novembre scorso – rispetto ai momenti di insorgenza dei debiti o di formazione delle sentenze, ritardi che – se non adeguatamente giustificati e responsabilizzati in sede istruttoria – possono costituire oggetto di valutazione in sede contabile, anche ai fini dell’accertamento di eventuali condotte omissive o elusive dei vincoli di equilibrio di bilancio.
Pertanto il commissario straordinario del Comune di Sorrento ha ritenuto di non approvare i cinque debiti fuori bilancio del provvedimento, rinviando le proposte ai dipartimenti proponenti, con l’onere, per i dirigenti di nuova nomina, “di procedere ad una riedizione completa dell’istruttoria, illustrando in modo dettagliato la genesi di ciascun debito, la successione degli atti che lo hanno determinato, le prestazioni effettivamente rese e l’utilità conseguita dall’ente, le ragioni dei ritardi nel procedimento di riconoscimento, l’eventuale costituzione di fondi rischi e le conseguenze sui saldi di bilancio, nonché individuando espressamente i possibili profili di responsabilità soggettiva con riferimento alle norme contabili e procedimentali violate”.
Le nuove proposte, una volta che saranno state debitamente integrate e rese conformi agli indirizzi commissariali e ai principi contabili e giurisprudenziali, dovranno essere sottoposte nuovamente all’esame del prefetto Scialla “in tempo utile rispetto alle scadenze previste per la salvaguardia degli equilibri di bilancio e per l’adempimento degli obblighi di corretta contabilizzazione e copertura dei debiti, affinché l’ente possa operare nel pieno rispetto dei principi di legalità, buon andamento, imparzialità, trasparenza e sana gestione finanziaria, a tutela dell’interesse pubblico e della collettività amministrata”.





