Sorrento. Grande successo per la presentazione del nuovo romanzo di Vittorio Del Tufo

“Segua l’acqua”. Con questa esortazione il geologo cieco Carlo Siniparoli indica la rotta da seguire al cronista Liam Boschi, protagonista de “Il fiume scomparso” (Castelvecchi, 306 pagine, 20 euro), il nuovo romanzo di Vittorio Del Tufo, vice direttore de Il Mattino. È un consiglio che diventa chiave narrativa e morale: se nell’inchiesta giornalistica, come ricorda Generoso Picone, si segue il denaro per scoprire i colpevoli, qui si deve seguire l’acqua.

Acqua che scorre, che riaffiora, che minaccia e salva. È la pioggia incessante che allaga la Napoli del 2016, è il fiume Sebeto sepolto nel ventre della città, è la memoria che ritorna come una sorgente mai prosciugata. Del Tufo costruisce intorno a questa immagine un romanzo che è molto più di un giallo: è un thriller civile, un’indagine sulle ferite e sulle contraddizioni di una metropoli fragile e vitale, che si prepara al G20 mentre è sconvolta da crolli, voragini, delitti.

Vittorio Del Tufo intreccia rigore documentario e invenzione letteraria, offrendo un romanzo che sa essere insieme avvincente e meditativo. Con una scrittura tesa, precisa, restituisce la complessità di una città che non si lascia mai catturare in un’unica immagine. Il fiume scomparso diventa così un viaggio nel sottosuolo della metropoli partenopea e nella sua coscienza: un invito a riconoscere le fragilità di Napoli e a trasformarle in forza, a ritrovare – seguendo l’acqua – le radici di una comunità e la direzione per il suo futuro.

E ieri pomeriggio il pubblico di Sorrento ha avuto modo di entrare in questa Napoli misteriosa nel Gentile Caffè Garden di piazza Lauro, per un nuovo appuntamento della rassegna “Incontri d’Autore” organizzata dalla Libreria Tasso. L’autore, dopo l’introduzione di Antonino Siniscalchi, è stato intervistato da Francesco Pinto, già direttore del Centro di Produzione Rai di Napoli.

I presenti hanno potuto ascoltare dalla viva voce di Vittorio Del Tufo la genesi di questo romanzo, frutto di anni di studio sulle viscere della città, e di riflettere sul rapporto tra cronaca, storia e letteratura. “Ho voluto scrivere un libro che fosse insieme un giallo e un atto d’amore per Napoli – ha spiegato l’autore -. Seguire l’acqua significa andare al cuore delle cose, guardare sotto la superficie, recuperare il filo che unisce passato e presente”. Una sfida che riguarda ogni lettore, non solo i napoletani.

Share this post

Scarica l’app SorrentoPress per rimanere sempre aggiornato
Download on app storeDisponibile su Google Play