Sant’Agnello. Lo sportello di Poste italiane riapre solo a gennaio, protesta del sindaco

“La chiusura dell’Ufficio Postale di Sant’Agnello, protratta ancora una volta, ora addirittura al 21 gennaio, sta creando innegabili e intollerabili disagi”. A dirlo è il sindaco di Sant’Agnello, Antonino Coppola. Lo sportello di Poste Italiane di piazza Matteotti, è chiuso dallo scorso 11 settembre per consentire l’esecuzione dei lavori per il Progetto Polis.

In un primo momento la riapertura era in programma per il 9 ottobre, ma è arrivato un rinvio. Oggi, dopo che sono trascorsi altri due mesi, si prevede un ulteriore ritardo, con la ripresa delle attività prevista solo per la terza decade di gennaio 2026.

“Fin dall’inizio, abbiamo tempestivamente rappresentato a Poste Italiane le difficoltà a cui i cittadini devono far fronte – chiarisce il sindaco Coppola -. Anche stamattina abbiamo ricontattato i vertici di area di Poste Italiane”.

“Si tratta di lavori infrastrutturali nell’ambito del progetto Polis, finalizzati a migliorare gli uffici e i servizi – aggiunge il primo cittadino -. La loro realizzazione, però, al momento sembra essere un percorso ad ostacoli, anche per la superficialità con cui Poste Italiane ha gestito la procedura che si impone per un edificio storico come il nostro, presentando un progetto carente della documentazione necessaria e cambiando in corsa anche il progettista”.

Per lavori e opere, di qualsiasi genere, su un bene culturale è necessaria l’autorizzazione della Soprintendenza (l’art.21 del D.lgs. n. 42 del 22.01.2004) che ha richiesto, infatti, una relazione storica sull’immobile tutelato, una relazione tecnica, dei grafici e il computo metrico.

“Da parte degli uffici comunali c’è stata piena disponibilità pur di ridurre le attese – puntualizza Coppola -. Le carte sono state prodotte solo pochi giorni fa e sono al vaglio della Soprintendenza. A tutto ciò si è aggiunto un atteggiamento di malcelata noncuranza per i disagi arrecati. Una lettera di scuse all’utenza, un cartello di avviso fatto con cognizione di causa almeno, sarebbero stati apprezzati e utili. Essere una grande realtà, in un regime di quasi monopolio, non autorizza simili comportamenti e, soprattutto, non esime dal rispettare norme e cittadini. L’auspicio è che, dopo tanta attesa, si possa vedere riconsegnato un ufficio postale più efficiente”.

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