SORRENTO. Non ha tradito le aspettative l’arrivo di “Pompei sospesa” in penisola sorrentina.In tanti sono accorsi al Teatro Armida per assistere al ritorno a teatro di Gilda Arpino. Un’opera vissuta con grande partecipazione e trasporto emotivo dal pubblico sorrentino.
Momenti di rievocazione storica e di alto spessore culturale hanno accompagnato le prime e le ultime fasi dello show, intervallati da singolari similitudini e umorismo sugli stili di vita attuali. La storia, che prende il via dal 79 d.C. quando il Vesuvio seppellì sotto lava e ceneri la cittadina romana di Pompei, è un vissuto carico di pathos e di messaggi legati all’attualità, affidati alle parole della sacerdotessa Sabina (Gilda Arpino).
Ma a catturare maggiormente l’attenzione della platea sono stati i momenti di raffronto tra l’antica Pompei e la città di oggi. Lo sguardo incredulo e curioso della sacerdotessa riportata in vita grazie al misterioso strumento del sistro, rinvenuto negli scavi dall’archeologa Eva (Barbara Bovoli), segna l’inizio del racconto. Dai reperti della tremenda eruzione del Vesuvio riaffiorano i ricordi della sacerdotessa, di religione pagana, fra cui il volto del pescatore Claudio (Mario Ermito), cristiano e innamorato della bella Sabina.
Il messaggio finale è quindi un modo per sottolineare la crisi di valori del Cristianesimo e del mondo moderno, cercando di riportarlo alla purezza dei tempi di Claudio e Sabina. Un amore puro che segna in conclusione la conversione religiosa, commossa, di Sabina – con la sacerdotessa in ginocchio davanti alla statua della Madonna. Oltre all’intenso messaggio religioso lo show è stato impreziosito dalle coreografie di “Impero danza ballet” e dalle musiche di Lino Cannavacciuolo.
“Come sempre una grande emozione per me recitare in questo spettacolo – ha commentato a caldo la protagonista Gilda Arpino – sono contenta di interpretare quest’evoluzione psicologica di Sabina, che vive il suo processo di conversione in modo intenso. Il pubblico di Sorrento ha risposto bene, sono convinta che questo spettacolo possa offrire tanti spunti di riflessione nonostante il momento negativo che il teatro sta vivendo oggi”.
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