L’amministrazione comunale di Piano di Sorrento, seppure con 48 ore di ritardo causa condizioni meteo avverse, ha celebrato oggi la Giornata Nazionale dell’Albero, ricorrenza dedicata alla tutela del verde e alla sensibilizzazione sull’importanza delle piante per l’ambiente e la qualità della vita, con la messa a dimora, nel parco di Villa Fondi, di un esemplare di Parrotia persica (albero pagoda) e uno di Brachychiton rupestris (albero bottiglia): due specie di pregio che andranno ad arricchire ulteriormente il già notevole patrimonio arboreo del sito, rendendolo ancora più unico e vario.
“Oggi è il 23 novembre e creiamo vita – ha sottolineato il sindaco Salvatore Cappiello -. Lo facciamo nel ricordo delle vittime del terremoto piantando due nuovi alberi nel nostro splendido parco di Villa Fondi. Reagire ai dolori piantando speranza e rinascita: è il nostro messaggio per la Giornata Nazionale dell’Albero. Con l’obiettivo di costruire Comunità sempre più attente alla memoria e al verde, accetto così la simpatica “sfida” che mi è stata lanciata dall’amico sindaco di Meta, Giuseppe Tito, e la rilancio al caro Josi Gerardo Della Ragione, sindaco di Bacoli. Caro Josi, ora tocca a te.
Noi abbiamo piantato un albero pagoda ed un albero bottiglia, siamo curiosi della tua scelta. Un saluto alla cara Carmela Maresca, sindaco di Creazzo, originaria della nostra terra ed ideatrice di questa sfida social: Evviva la natura”, ha concluso il primo cittadino di Piano di Sorrento.
Parrotia persica – Nome comune: albero pagoda
È un albero deciduo che è unico in autunno per la bellezza del suo fogliame luminoso che mescola il verde, il giallo, l’arancione, il cremisi e il viola. In primavera stupisce per la sua fioritura in mazzi di stami rossi che compaiono direttamente sui rami. Infine, quando arriva l’inverno, rivela la sua corteccia graziosamente squamosa come quella di certi platani.
Brachichiton Rupestris denominato anche “Albero bottiglia”
Brachychiton rupestris è un albero a lenta crescita che non supera in genere i dieci, quindici metri d’altezza nelle regioni al di fuori dell’area d’origine; si presenta con un fusto tozzo, affusolato in cima e rigonfio al centro per i tessuti che si imbibiscono d’acqua come scorta per i periodi di siccità, meritando per questo, a pieno titolo, il nome di “albero bottiglia”.





