Secondo uno studio del consorzio “Interuniversitario Almalaurea” le università del Nord immettono nel mondo del lavori molti più neolaureati rispetto agli atenei del Sud.
Ecco la classifica italiana delle università che, ad un anno dalla laurea (dal 2013 ad oggi), hanno permesso agli studenti di trovare un’occupazione retribuita.
Ciò che emerge è un divario colossale tra Nord e Sud, quasi fossero due Stati diversi. Tutte le università del Sud, infatti, attestano una soglia di occupazione al di sotto del 40%.
Per quanto riguarda il Nord, gli atenei si stanziano tutti con percentuali di laureati occupati sopra il 40%, con picchi altissimi come Bolzano, prima in Italia col 76%, e Valle d’Aosta, seconda con il 66,4. Terza Verona col 60,8. Tra i grandi atenei spicca Torino al settimo posto con il 54,1, insieme agli ottimi risultati di Roma Tor Vergata 50,8 e Firenze 50,4.
Nel disastro meridionale, la Parthenope, solo trentacinquesima, regge con il 39,8 e si aggiudica il primato nel Sud Italia. Napoli S.U.N. con il 34,6 è quarantasettesima, peggio di lei la Federico II, posto 51, con il 32,3% degli studenti occupati. L’Università del Sannio è penultima con il 27,3%, ultima Reggio Calabria Mediterranea, con il 26,4%.
La classifica evidenzia la drammatica difficoltà nel trovare un lavoro per i laureati del Sud Italia.