Microfono Aperto del 17 maggio 2015

Appuntamento odierno con Microfono Aperto, la rubrica elettorale del nostro sito.

Elezioni: La parola ai parroci

SORRENTO. Impegnarsi contro la disoccupazione, la crisi abitativa e l’emergenza educativa e culturale e schierarsi a favore dell’impegno per una comunità più accogliente e che contrasti il fenomeno dilagante del gioco d’azzardo. Il Consiglio dell’Unità pastorale di Sorrento, che conta sette parrocchie, elenca le priorità per l’amministrazione comunale che si insedierà dopo le elezioni del 31 maggio prossimo.

L’iniziativa viene attuata attraverso una lettera aperta agli aspiranti sindaci Ferdinando Pinto, Giuseppe Cuomo, Rosario Lotito, Gianluigi De Martino e Marco Fiorentino e agli oltre 170 candidati al Consiglio comunale.

Secondo parroci, laici e rappresentanti delle comunità religiose sorrentine, il Comune dovrà affrontare in primis il problema della disoccupazione. Pur nella consapevolezza che le politiche sul lavoro non competono all’amministrazione comunale, il Consiglio dell’unità pastorale sottolinea la necessità di “una qualche forma di reddito di dignità”: insomma tagliare gli sprechi per reperire le risorse da destinare a quanti dimostrino di essere stati esclusi dal mondo del lavoro e di non riuscire più a rientrarvi.

L’appello del Consiglio dell’Unità pastorale prosegue con la crisi abitativa, che spesso impedisce alle giovani coppie di formare una famiglia. Sul punto la proposta è chiara: convincere i possessori di seconde case ad affittarle agli under 30 anziché abbandonarle, concederle in locazione solo per brevi periodi o destinarle a strutture ricettive o case vacanza. In altri termini si spinge per una comunità sempre più aperta e accogliente, così come auspicato da Papa Giovanni Paolo II: non cedere mai “a compromessi ispirati dal desiderio del facile guadagno” e promuovere “la causa dell’uomo in maniera autentica”. Questi i moniti lanciati da Carol Wojtyla durante la sua visita pastorale a Sorrento il 19 marzo 1992. “In una città che conserva tracce indelebili di un profondo radicamento della comunità nel Vangelo – aggiunge il testo diffuso dal Consiglio dell’Unità pastorale – è insopportabile l’idea che il povero, il mendicante e lo straniero non trovino accoglienza”.

Ma i sottoscrittori del testo indicano alla politica anche l’emergenza educativa e culturale, da superare proponendo occasioni di incontro, dibattito e confronto finalizzati a riscoprire valori importanti per la convivenza civile: il rispetto della cosa pubblica, il culto della legalità e della trasparenza, l’educazione ambientale, il contrasto all’abusivismo edilizio e l’attenzione ai più deboli.

Tra le priorità da affrontare c’è anche quella del gioco d’azzardo e della ludopatia. Sempre più persone, soprattutto giovani e anziani, cercano la soluzione ai propri problemi economici nella sale da gioco e sperando in vincite alle slot machine. Ecco perché i sacerdoti invitano la nuova amministrazione sorrentina ad affrontare la problematica “con decisione, rigore e chiarezza”. “Non spetta a noi dare indicazioni specifiche su questa o quella lista, su questo o quel candidato, su questa o quella idea politica – spiega don Antonino Miniero, parroco della chiesa della Madonna di Lourdes e componente del Consiglio dell’Unità pastorale –. Spetta a noi, invece, aiutare la gente a reagire alla tentazione della rassegnazione e ricordare ai politici che la loro legittimazione deriva dal curare gli interessi della comunità e non quelli di un gruppo, di un partito o della propria famiglia”.

Nei giorni scorsi anche l’ex parroco di Casarlano, Giovanni Ferraro, ha pubblicato sul proprio profilo Facebook una riflessione sul voto di cui vi proponiamo uno stralcio: “Un mese (quello in corso, ndr) di lotte e di divisioni nelle nostre comunità già così provate e tentate dalle logiche imperanti dell’individualismo e del calcolo personale. Il proliferare delle liste e dei candidati la dice lunga. Più si è divisi, più si è in tanti, più ci si presta all’interesse dei pochi. Uno degli esempi è Casarlano. Quando una periferia è unita e riesce ad esprimere poche voci, ma autorevoli e capaci, si può parlare di vittoria e di cambiamenti seri. Quando, invece, ci si divide e ci si frantuma in mille rivoli (come, ahimè, è di nuovo accaduto) si può solo parlare di disfatta perché praticamente ci si suicida… a vicenda!!! Le diversità, le differenze e le opinioni differenti sono sempre una ricchezza. Invece, le divisioni, le separazioni e le contrapposizioni preconcette o per mero calcolo di parte sono sempre una sconfitta!!! Uniti si vince e si conta. Divisi si perde e non si conta nulla! Questo mese di Maggio ricco di significati dal punto di vista spirituale e della natura che esplode con tutte le sue bellezze rigogliose, sarà contrassegnato certamente da lotte, calcoli, giochi segreti e diffidenze reciproche”.

Porto di Marina della Lobra, il Wwf scrive alla Procura

MASSA LUBRENSE. Continua la querelle sul porto di Massa Lubrense. Dopo la revoca delle concessioni demaniali da parte del Comune scende in campo il Wwf della penisola sorrentina con un esposto denuncia alla Procura della Repubblica e al Comandante della Capitaneria di Porto di Napoli. Noi abbiamo scelto di inserire anche questa polemica nella tribuna elettorale perché profuma tutto di campagna per le prossime elezioni amministrative.

“Nonostante quello che appare a tutti uno spot elettorale del sindaco uscente di Massa Lubrense – dichiara Claudio d’Esposito, presidente del Wwf penisola sorrentina – la convinzione di aver concluso l’iter relativo al porto, definito illegittimo dall’ultima sentenza del Consiglio di Stato, rischia di rivelarsi solo una mistificazione. Riteniamo infatti che le lettere inviate ai concessionari degli spazi a mare, dopo l’approvazione in Giunta municipale della Delibera n.42, non abbiano alcun valore. Lo ha ribadito più volte anche la Regione Campania. Pertanto la pretesa del Comune di Massa Lubrense di avere la competenza sulle concessioni ci appare infondata. Oltre ad un serio allarme sulla chiara volontà dell’amministrazione di voler accelerare l’iter per poter iniziare i lavori di trasformazione dello storico borgo, senza attendere la sentenza dei ricorsi pendenti davanti al Tar, è palese la prepotenza di un gesto che danneggia gli stessi cittadini ed imprenditori massesi. Qualsiasi amministrazione seria avrebbe atteso le sentenze amministrative per accertare definitivamente la legittimità del progetto e la competenza sulle concessioni. Inoltre, tenuto in considerazione il fatto che la stagione turistica è già iniziata, sarebbe stato corretto attendere la fine dell’estate e, in ogni caso, visto l’imminente approssimarsi dalle elezioni, lasciare il compito di decidere su tale materia alla nuova maggioranza. In quanto alla questione della “Chiaia” (il cosiddetto “Miglio Blu”) essa è addirittura scandalosa: non solo si pretende di dare in monopolio ad un unico operatore tutta la Marina della Lobra ma, con l’idea di mettere in sicurezza la costa con i fondi pubblici, si vuole addirittura pagargli una parte delle opere”

 

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