Sabato 25 ottobre, a partire dalle ore 10, a Sant’Agata sui due Golfi, all’interno del parco urbano di via Reola, il Comune di Massa Lubrense in collaborazione con la condotta locale Slow Food Costiera Sorrentina e Capri Aps ha organizzato la “Festa della Mela Limoncella”.
La mattinata trascorrerà tra giochi interattivi per i più piccoli, momenti educativi con i laboratori di educazione ambientale ed al gusto, attività green con la distribuzione gratuita di piantine officinali e degustazioni a base di mela limoncella, noci della penisola sorrentina Presidio Slow Food e miele locale.
La protagonista indiscussa sarà però la mela limoncella di Sant’Agata sui due Golfi. In questo lembo di terra, sospeso tra i golfi di Napoli e Salerno, a 400 metri sul livello del mare, viene ancora coltivato questo tipico frutto, dal colore giallo paglierino, che fino alla metà del secolo scorso costituiva la risorsa economica principale per gli abitanti della zona.
Una varietà, che viene raccolta durante il mese di settembre quando il frutto giunge a maturazione, vegeta su terreno fresco e profondo, presenta un sapore leggermente acre ed un profumo squisito, che la rende ottima per la preparazione di crostate e marmellate.
Ma il principale modo di consumare le limoncelle è quello di cuocerle in forno, preferibilmente a legna, aggiungendo sul fondo della casseruola un cucchiaio di miele d’acacia. Queste mele cotte, denominate nel dialetto locale “passetielli” (in quanto la cottura fa leggermente “appassire” il frutto) rappresentano ancora oggi un piatto tipico della cucina sorrentina, soprattutto nel periodo natalizio.
Per questo motivo l’associazione territoriale Slow Food Costiera Sorrentina e Capri Aps promuove la nascita di una comunità della Mela Limoncella di Sant’Agata sui due Golfi.
“Siamo pronti ad aiutare e a fare da supporto alla rete locale dei piccoli e dei pochi agricoltori, produttori di questa varietà di mela, con lo scopo di portare avanti un prodotto tipico affinché lo stesso non si perda bensì venga valorizzato e tramandato – spiegano i vertici della condotta -. Queste iniziative, la nascita di comunità e dei presidi, hanno anche un altro obiettivo, ovvero quello di valorizzare veramente il territorio in modo tale che lo stesso non attragga solo un turismo di massa ma soprattutto un turismo sostenibile ed esperienziale, un turismo slow ovvero responsabile, che invita le persone a rallentare il ritmo per partire alla scoperta di culture e territori”.