La protesta dei docenti del Bixio: “Ci sono troppi Istituti Nautici”

PIANO DI SORRENTO. Le scuole private godono di minori vincoli rispetto a quelle pubbliche, risultando avvantaggiate nell’attrarre studenti. E’ la denuncia dei docenti dell’Istituto “Nino Bixio” di Piano di Sorrento.

Di seguito pubblichiamo in versione integrale la lettera con la quale la dirigente scolastica Giuseppina Ferriello, insieme ai docenti dell’istituto chiede agli organi competenti di intervenire per tutelare l’istruzione pubblica:

“La problematica dell’aumento esponenziale degli istituti nautici in Campania è stata evidenziata da alcuni anni da tutti gli Istituti Tecnici Trasporti Marittimi e Logistica statali della Campania; nel 2014, l’interrogazione delle allora consigliere di minoranza nel Consiglio regionale Angela Cortese e Lucia Esposito, regolarmente trasmessa a chi di competenza, non ha trovato ancora risposta; nel vuoto sono cadute anche le varie richieste espresse anche a nome della Rete Nazionale di essere ricevuti per esporre le principali criticità, che incontriamo e che sono enormemente aumentate dal dovere relazionarsi e soddisfare esigenze di due differenti ministeri come caratteristica specifica degli Istituti Nautici: Mit che detta i profili professionali degli aspiranti allievi alla carriera di Ufficiale marittimo e Miur, che regolamenta la didattica come per tutti gli istituti scolastici.

Il Collegio dei Docenti del Nautico “Nino Bixio” di Piano di Sorrento, il primo settembre – primo giorno di scuola – ha evidenziato le fondamentali criticità prodotte dal dilagare di istituti privati, che penalizzano gli otto istituti pubblici assoggettati – al contrario dei primi – al rispetto di rigide regole per assicurare la spendibilità del titolo per l’imbarco immediato alla conclusione del ciclo di studi quinquennale. Infatti, la rigida selezione a noi imposta dal Sistema Gestione Qualità Uni En Iso 9001: 2008 europeo producendo un numero maggiore di non-ammessi alle classi successive alimentando gli istituti privati, che non devono, invece, seguire le nostre stesse rigide regole e che possono adottare la dizione “Istituti Nautici” in luogo di quella di Istituti Trasporti Marittimi e Logistica a noi imposta a seguito del riordino dei cicli.

Per scongiurare il dilagare della protesta, che sottrarrebbe agli studenti il diritto allo studio penalizzandoli ancora di più (noi dobbiamo rispettare contenuti della programmazione adeguata alle norme internazionali Stcw del settore marittimo mondiale, nonché tempi e sequenze dei moduli), nel condividere le lagnanze espresse dalla Dirigente Scolastica del Duca degli Abruzzi, Elvira Romano, sollecitiamo ancora una volta tutti una risposta concreta che dia il giusto sostegno all’istruzione pubblica”.

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