Un’esperienza di vita, non di scienza: così il professor Francesco Corcione si racconta ai giovani specializzandi della Scuola di Medicina della Federico II di Napoli. Una carriera di quasi mezzo secolo ripercorsa attraverso il cinema e la musica con canzoni e film che hanno contribuito a stimolare sul piano culturale il suo percorso di luminare della medicina.
Il professore Corcione ha tenuto una lezione speciale per gli specializzandi. L’incontro “Canzoni, film e aneddoti: il messaggio di Francesco Corcione ai giovani” è stato introdotto dalla presidente della Scuola di Medicina, Maria Triassi.
“Ogni volta che vado al cinema cerco di trarre dei messaggi e di usarli per fortificare la mia carriera professionale – ha detto Corcione -. Bisogna coltivare la curiosità perché ci aiuta ad affrontare qualsiasi situazione. Anche nelle difficoltà, chi vuole, può andare avanti”.
Corcione ha usato anche dei campioni dello sport come esempio di perseveranza, come il fuoriclasse del calcio portoghese, Cristiano Ronaldo, che continua ad allenarsi più degli altri compagni: “Non bisogna mai pensare di essere arrivati” ha spiegato il docente della Federico II.
Per affrontare il tema del rispetto dei colleghi, il medico partenopeo ha usato una scena del film “I Colori dell’Anima” nel quale l’attore che interpreta Pablo Picasso rende omaggio ad Amedeo Modigliani subito dopo la sua morte, mettendo da parte la rivalità che aveva contraddistinto il loro rapporto: “Non dobbiamo considerare gli altri peggiori di noi” il commento di Francesco Corcione.
“Facciamo un lavoro nel quale non abbiamo la possibilità di rivedere la scena – ha concluso -. A mente fredda è tutto più facile, ma sul momento dobbiamo poter contare sulla nostra preparazione e al nostro istinto per decidere qual è la cosa migliore da fare”.