VICO EQUENSE. Il servizio di smaltimento dei rifiuti a Vico Equense e Meta nel mirino dell’authority sui contratti pubblici, in quanto la gara d’appalto non sarebbe del tutto conforme al dettato normativo.
A sollevare per prima la questione è stata, qualche mese fa, una delle ditte partecipanti al bando che aveva denunciato l’adozione di criteri di valutazione delle offerte “lesivi della concorrenza e volti a favorire la ditta già assegnataria del servizio”. In sostanza, secondo i titolari della società, il bando sarebbe stato delineato per “favorire la ditta già assegnataria del servizio”.
Quattro sono le previsioni del bando di gara, promosso dal comune di Vico Equense, in quanto Ente capofila, finite sotto la lente d’ingrandimento dell’Autorità di vigilanza.
A cominciare dai requisiti di professionalità richiesti alle società partecipanti. Il bando, infatti, imponeva di possedere l’attestazione “SOA OS 24” (relativa al verde ed all’arredo urbano) e di aver eseguito, nei tre anni precedenti, “servizi identici a quelli oggetto della gara a favore di uno o più Comuni” con più di 30mila abitanti. Caratteristica che, secondo l’Authority, “non garantisce la scelta del contraente più adatto ad eseguire l’appalto”, oltre a “provocare un’arbitraria restrizione della concorrenza” e ad essere in contrasto con i criteri di logicità, pertinenza e ragionevolezza indicati dalla legge.
Per quanto concerne i “servizi identici” contemplati dal capitolato, invece, l’autorità sui contratti ha precisato che la discrezionalità della stazione appaltante non può essere assoluta, ma deve pur sempre fare i conti con la necessità di evitare restrizioni della concorrenza e discriminazioni tra le varie società che partecipano alla gara d’appalto.
Nel mirino dell’Authority, infine, anche la valutazione del requisito “dell’esperienza di raccolta differenziata con sistema porta a porta”: eccessivo il peso attribuito a questo elemento, specialmente in sede di valutazione delle offerte.
Ma non finisce qui. Irregolare sarebbe anche la clausola che prevede la possibilità di rinnovo alla scadenza del contratto di appalto, fissata in sette anni.
In base a tutto ciò l’Authority ha imposto ai Comuni di Vico Equense e di Meta di adottare gli opportuni accorgimenti nel termine di trenta giorni.
In mancanza, prenderanno il via il procedimento sanzionatorio ed il deferimento al Consiglio dell’Autorità. E, a quel punto, potrebbero scattare sanzioni durissime: si va dalla multa alla revoca dell’affidamento.
La pronuncia dell’Authority è stata già trasmessa al servizio Ecologia di Vico Equense.