L’agenzia del Demanio ha appena avviato le aste pubbliche per la dismissione di decine di gioielli del patrimonio pubblico italiano: castelli, conventi, caserme, isolotti.
La prossima asta in programma si trasforma in una romantica fiaba: tocca ai fari. Saranno dismessi quelli siciliani di Ustica, Augusta e Levanzo, quello sardo di Domus de Maria (Cagliari) e ben due di prestigio in Campania. Il primo è quello ischitano di Punta Imperatore: una palazzina di due piani a picco sul mare, del 1884, con la torre della lanterna che arriva a 180 metri di altezza.
Il secondo è quello di Capo d’Orso, a Maiori, nel cuore della costiera amalfitana, a strapiombo su uno dei panorami più amati al mondo.
Difficile stimarne il valore. Il bando è ad offerta libera, che potrà essere presentata in forma telematica sulla sezione delle aste on line allestita sul sito internet dell’Agenzia del demanio.
Molti i vincoli e le prescrizioni per l’acqusito. Nessuno sogni di farci quello che gli pare. Intanto si vende la concessione di superficie, e non la proprietà, anche se per un lungo periodo (in alcuni casi 50 anni, in altri i canonici 99 anni).