Il Premio “Penisola Sorrentina Arturo Esposito” si avvia ai venticinque anni di storia. Un premio che testimonia l’apertura di un territorio verso la fondazione di una rassegna spettacolare dal valore etico-civile e che soddisfa un’esigenza di carattere non solo ludico e ricreativo ma veramente culturale.
La necessità di promuovere una rilettura del territorio e delle sue potenzialità, tendente ad esportarli e a farli convergere con altre esperienze nazionali, ha trovato progressivo riconoscimento nelle più alte istituzioni. E si prepara a farlo ancor di più nell’edizione 2020 della kermesse guidata da Mario Esposito.
Diverse le istituzioni coinvolte nel corso degli anni, tra cui – di recente – il Senato e la Rai, per lo speciale progetto “Senato & Cultura”, insignito del riconoscimento come migliore progetto di comunicazione istituzionale.
“La Rai, nella sua veste di servizio pubblico, da sempre si impegna a coltivare attraverso i propri progetti e programmi i valori della cultura nonché della conservazione e valorizzazione del patrimonio artistico e culturale del nostro Paese, all’insegna della sinergia tra i pilastri della nostra Costituzione e la bellezza del multiculturalismo, valori che il Premio Penisola Sorrentina incarna da ormai ventiquattro ediizoni, come ben dimostrano i numerosi riconoscimenti e illustri patrocini di cui è stato insignito”, dichiara il presidente della Rai Marcello Foa.
Dal 1996 ad oggi si sono susseguiti quindi progetti, eventi e filoni culturali che, dietro il brand del Premio “Penisola Sorrentina Arturo Esposito”, hanno concorso al riconoscimento della città di Piano di Sorrento come “luogo culturale” e hanno contribuito a trasfigurare in senso sociale categorie e personaggi della penisola sorrentina, nel rispetto di quel “genius loci” che rivolge attenzione alle identità e alle situazioni soggettive.
Tutto ciò ha fatto del Premio “Penisola Sorrentina” un vero e proprio brand di produzione, capace di rappresentare in giro per l’Italia la bellezza e la potenzialità estrema di un territorio, in termini economici, culturali, turistici.
L’attenzione verso le altre regioni italiane (che sono state protagoniste del Premio e spesso hanno accolto le manifestazioni preparatorie itineranti) e verso il profilo dell’interesse nelle istituzioni ha permesso, così, una rivalutazione del profilo oggettivo e funzionale della manifestazione rispetto a quello formale e strutturale contribuendo a un “processo valutativo” il quale, nell’abbandonare il metodo meramente distributivo di una proposta di spettacoli precostituiti o di facili importazioni, ha recuperato la sfida e la valenza di una produzione unica ed autonoma, che accogliesse una concezione unitaria e, al tempo stesso, trasversale di territorio, portandola in giro per l’Italia e ottenendo il riconoscimento delle più alte istituzioni internazionali.
Tale prospettiva, per la nuova edizione, pone al centro della propria missione l’esigenza di un ripensamento dei metodi, delle categorie, delle iniziative, dei personaggi e dei luoghi che ospiteranno la kermesse.