Il Museo Correale premia Eav, Gesac e Msc: “Ma come si fa a mettere le tre società sullo stesso piano?”

circum-stipata

Caro direttore,

Nella sequela dei comunicati stampa che appaiono ogni mattina sui nostri computer uno ci ha colpito in maniera particolare, quello in cui si annuncia che domani il Museo Correale “incontra e premia” Gesac, Eav e Msc, “le società regionali leader – recita il comunicato – del trasporto e del turismo su rotaie, via mare e via aerea per quanto stanno facendo nel settore dell’ambiente e per lo sforzo che intendono perpetrare nell’attuare politiche di sviluppo innovativo. Dai trasporti alle pratiche eco-compatibili per incentivare il turismo in Campania”.

Il presidente Gaetano Mauro, evidentemente preso dall’entusiasmo per l’iniziativa, mette sullo stesso piano, anzi in ordine alfabetico, una compagnia planetaria, Msc, riconosciuta come leader al mondo per il trasporto via mare; la Gesac che è riuscita in pochi anni a fare dell’aeroporto di Capodichino un piccolo gioiello invidiato da moltissime città italiane, e l’Eav che, lo ricordiamo nasce come Ente Autonomo Volturno, un carrozzone che con scelte sbagliate e sprechi senza fine, ha praticamente ucciso la Circumvesuviana.

Ma al di là delle scelte ci chiediamo come mai Sorrento, il Comune, gli albergatori, le aziende ricettive dovrebbero premiare la Circumvesuviana. Forse per le corse riservate ai turisti che collegano Sorrento con Pompei e Ercolano? Il presidente della Regione Vincenzo De Luca ha più volte ripetuto che quelle corse le ha volute la Regione, che è stato il suo governo ad imporle ad una società che aveva programmi diversi, in parte attuati, come il taglio delle corse ordinarie.

E allora perché Sorrento premia l’Eav? Una risposta logica proprio non la troviamo. Forse per far arrivare il presidente Umberto De Gregorio a Sorrento nella speranza che viaggi in treno avvolto in un giubbotto per il freddo? O forse per fargli vedere i vagoni senza più guarnizioni vicino alle porte? O le stazioni sommerse dalle erbacce? O ascoltare il frastuono che ti avvolge quando il treno entra in galleria? O per vedere i bagni sporchi che ci sono nelle stazioni? O per vedere in che stato è la stazione di Sorrento? Purtroppo, temiamo che De Gregorio befferà tutti, arriverà in un’auto riscaldata e confortevole. Il treno lo lascerà ai pendolari, a quelli che partono ogni giorno e non sanno se arriveranno a destinazione.

E allora presidente Mauro, pensi al Museo, pensi a tutte le persone che si spendono per far vivere la sua Fondazione. Lasci da parte i premi o, almeno, non accomuni sigle che in comune non hanno proprio nulla.

Antonino Pane

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