Il Comune di Sorrento licenzia Nina, l’assistente virtuale

Il Comune di Sorrento licenzia Nina. L’assistente virtuale che avrebbe dovuto supportare i cittadini nella gestione di una serie di servizi da remoto si è rivelato un flop e l’amministrazione ha deciso di recedere dal contratto con l’azienda fornitrice.

Nina è la Digital Human Interface installata a Sorrento dalla Civico 46 srl, società di Brusciano che detiene l’esclusiva del progetto per la zona. Una innovazione tecnologica che avrebbe portato la città della costiera ad essere tra le prime realtà in Italia dove sarebbe stato possibile affidarsi ad una intelligenza artificiale per le proprie esigenze.

A fare da apripista è stato il Comune di Siena a fine 2019. Caterina, così si chiama l’assistente virtuale in servizio presso l’ente toscano, è nata allo scopo di semplificare l’accesso alle informazioni relative ai servizi pubblici ed alla richiesta di documenti, come il cambio di residenza o il rinnovo della carta d’identità, fino all’invio digitale dell’atto con valore legale.

La nuova tecnologia è stata presentata come un prodotto specifico e innovativo realizzato su misura per la pubblica amministrazione 4.0 e rivolto anche a persone diversamente abili. Uno strumento che potevano utilizzare tutti. Da casa o dal proprio smartphone il cittadino avrebbe così evitato di sottoporsi ad estenuanti file ed al vincolo di dover rispettare gli orari di apertura degli uffici.

L’utente, quindi, avrebbe avuto un dialogo diretto con l’assistente virtuale attraverso la piattaforma online messa a disposizione dal Comune e accessibile anche alle persone non udenti e non vedenti. Il riconoscimento sarebbe avvenuto attraverso lo Spid – Sistema Pubblico di Identità Digitale – che serve per l’autenticazione del cittadino e per la consegna del documento online, automatizzando tutti i processi relativi ai servizi demografici.

Il costo stabilito pari a 135mila euro per tre anni, era comprensivo anche dei software utili a garantire le conversazioni vocali o in chat con Nina. L’assistente virtuale, oltre al rilascio di certificati online, avrebbe dovuto garantire anche la possibilità di prenotare appuntamenti in presenza e online con gli uffici e con il sindaco, mentre si prevedeva già la possibilità di rendere lo strumento accessibile anche ai turisti per ricevere informazioni direttamente nella loro lingua.

Invece Nina ha deluso le attese. Già c’è stato un ritardo nell’entrata in servizio. Il sistema è stato attivato solo nel mese di ottobre dell’anno scorso. Inoltre, come spiega la dirigente del primo dipartimento del Comune, Mariagrazia Caiazzo, nel provvedimento di revoca dell’affidamento, “il servizio prevedeva, tra l’altro, la possibilità per i cittadini di scaricare direttamente online i certificati dei servizi demografici validi a tutti gli effetti di legge e l’attivazione del servizio Voip anche tramite numero di telefono attivo h24”, ma “il servizio Voip non è mai stato attivato e ad oggi, non è possibile scaricare certificati validi a tutti gli effetti di legge”. E così Nina è stata licenziata.

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