La Procura della Repubblica di Torre Annunziata ha notificato gli avvisi di chiusura indagini ad amministratori pubblici di Sant’Agnello e ad alcuni tecnici per il caso del complesso residenziale di housing sociale sequestrato appena prima della consegna agli assegnatari. Ora il Movimento 5 Stelle presenta una mozione di sfiducia nei confronti di sindaco e giunta anche in virtù della costituzione del Comune parte civile nell’eventuale processo.
Di seguito il documento presentato dall’opposizione:
La vicenda Social Housing, come ormai arcinoto per essere stato argomento di buona parte delle testate giornalistiche locali e non, ha avuto un nuovo input con l’iniziativa presa dalla Procura della Repubblica di Torre Annunziata che ha notificato l’altro giorno ben 15 avvisi di chiusura indagine in gran parte destinati ad amministratori e funzionari di questo Comune.
I reati ipotizzati sono assolutamente gravi. Si va dal falso ideologico all’abuso in atti d’ufficio, dalla lottizzazione abusiva al reato di violazione del vincolo paesaggistico previsto nella fattispecie più grave del delitto e non semplicemente di contravvenzione ed altri.
Ma vi è una circostanza del tutto nuova che determina incompatibilità del sindaco e dei componenti della giunta con la carica che ricoprono nell’amministrazione.
Infatti la Procura della Repubblica individua il Comune di Sant’Agnello tra le parti lese e, dunque, tra le parti che potenzialmente hanno diritto e facoltà di costituirsi parte civile già da subito per esercitare nel procedimento penale l’azione propria che compete a chi è danneggiato dalla condotta penalmente rilevante descritta nei capi di accusa.
Ed, infatti, il Comune, ove l’ipotesi accusatoria dovesse essere ritenuta fondata prima dal Gip, che dovrà preliminarmente valutare se ricorrano le condizioni per il rinvio a giudizio, e successivamente dal giudice del dibattimento, di certo riceverà danni economici e patrimoniali considerevoli dalla condotta di amministratori e funzionari così come evidenziata nell’avviso di chiusura indagini.
Si immagini la possibilità più che probabile che gli acquirenti, almeno quelli che risulteranno in buona fede, convengano in giudizio il Comune per conseguire il risarcimento dei danni, materiali ed esistenziali, che questa storia ha loro causato.
Indubbiamente si tratterebbe di cifre milionarie.
È, quindi, indiscutibile che l’Ente abbia tutto l’interesse sin da questa fase, di partecipare con un proprio rappresentante legale e con un proprio difensore al giudizio dove si accerteranno responsabilità penali e, conseguentemente, anche responsabilità contabili ed erariali.
Difficilmente, però, la scelta di agire come parte civile in questo procedimento potrà essere assunta da chi, almeno potenzialmente ed astrattamente, è la parte nei cui confronti va esercitata l’azione.
Da qui la palese incompatibilità di sindaco e componenti della giunta con la carica che rivestono.
Chi dovrà valutare l’opportunità della scelta?
Inoltre è opportuno evidenziare come negli ultimi anni questa dell’housing non sia l’unica vicenda su cui sono stati accessi i riflettori della Magistratura se non di quella penale almeno di quella amministrativa. E, in ogni caso, non è l’unico episodio che desti perplessità.
È recente di qualche settimana fa la sentenza del Consiglio di Stato con cui è stata chiusa la storia del Wine Bar. Il massimo organo della Giustizia Amministrativa ha riconosciuto l’inammissibilità delle istanze di condono prodotte dalla parte che gestiva i locali. E però ciò non può far dimenticare che per poco meno di quarant’anni, a poca distanza dalla casa comunale, quell’area è stata oggetto di molteplici abusi edilizi evidentemente non tempestivamente o sufficientemente repressi tant’è che l’attività abusiva si è susseguita nel tempo quasi ininterrottamente come provano le stesse sanzioni che il Comune ha iniziato ad adottare più incisivamente solo dal 2016 in poi e per rispondere ad inviti di parti private.
Che dire poi dell’ormai famoso albergo per gli anziani che con la sua mastodontica struttura in cemento armato svetta e deturpa la collina dei Colli. Nonostante il permesso a costruire sia stato rilasciato ben 4 anni orsono, dopo che era stata sottoscritta una convenzione con il Comune, i lavori sono fermi e nessuno ne conosce le ragioni.
Vicenda analoga quella del canile municipale anche questo frutto di una convenzione con il privato che da anni attende di essere utilizzato.
E veniamo alla vicenda del piano parcheggi. Uno strumento attuativo approvato in aperta violazione del piano paesistico, tant’è che sono stati previsti, e anche realizzati in parte, parcheggi anche in aree come la zona 2 del Put dove non sarebbe stato affatto possibile, perché il Put vietava la edificazione privata.
Vi è poi la vicenda del parcheggio di via San Sergio dove addirittura il Tar ha riconosciuto che nella variante concessa ai privati mancasse l’interesse pubblico. La sentenza è stata annullata ed il relativo procedimento è di nuovo innanzi al Tar ma unicamente perché il Consiglio di Stato ha riconosciuto vizi di procedura commessi dal Tar di Napoli che aveva emesso sentenza senza preventivamente adempiere a incombenti procedurali.
Inoltre, come sarà noto anche al sindaco e agli amministratori, nel Comune di Sant’Agnello ci sono parcheggi interrati che sebbene realizzati ormai da decenni attendono ancora la chiusura dei lavori e la sistemazione a verde.
E che dire della vicenda delle acquisizioni conseguenti all’accertamento di lavori abusivi? Il Comune ha approvato un regolamento totalmente al di fuori della legge per cui ha consentito che alcuni manufatti abusivi non fossero demoliti purché gli occupanti pagassero un fitto.
In pratica l’amministrazione, ma solo per alcuni degli abusivi perché la convenzione non è stata sottoscritta con tutti i destinatari di ordinanze di demolizione, ha di fatto approvato sua sponte il quarto condono edilizio.
Le vicende sono di tale gravità che questo gruppo consiliare si vede costretto ad avanzare mozione di sfiducia alla S.V. ed a tutti i componenti della giunta.
Si chiede quindi che il Consiglio comunale voti la sfiducia al sindaco e alla giunta e che il presidente del Consiglio ponga questo argomento all’ordine del giorno del prossimo Consiglio comunale del 11 maggio 2021.
Nel contempo si chiede al segretario comunale di informare della vicenda la Prefettura perché la stessa valuti il da farsi.