Emozione, adrenalina e tecnica hanno infiammato la serata della Danger Night, l’evento dedicato alla Muay Thai andato in scena sabato sera al Sorrento Boxing Club davanti a un pubblico carico e appassionato. Quindici incontri tra dilettanti e professionisti hanno scandito una notte di combattimenti avvincente, culminata con due match titolati targati WBC Muaythai, che hanno consacrato nuovi protagonisti del ring.
La sfida più attesa della serata è stata senza dubbio quella per il titolo italiano WBC Muaythai Under 18, che ha visto trionfare Renato Cioffi del Sorrento Boxing Club. Opposto a lui, il promettente Samuele Riccardi del Napoli Striking Club, autore di un ottimo inizio ma che ha dovuto poi cedere alla determinazione e alla strategia superiore dell’avversario. Dopo aver perso il primo round, Cioffi ha imposto un ritmo crescente e controllato i restanti quattro round con colpi precisi, clinch efficaci e una tenuta atletica impeccabile, meritando così il verdetto unanime dei
giudici e la cintura tricolore.
Ancora più spettacolare il secondo match clou della serata: la contesa per il titolo Nai Khanom Tom WBC Muaythai, simbolo di onore e combattività nella disciplina tailandese. A salire sul trono è stato Fedele Manferlotti del Muay Thai Club Napoli, che ha fatto esplodere la folla con una vittoria per KO alla quarta ripresa. Un susseguirsi di colpi ben assestati hanno messo fine ad un incontro intenso, sottolineando la potenza e la lucidità del giovane talento partenopeo.
La promotion Danger Fighting Championship si conferma non solo come un evento sportivo di alto livello, ma anche come una vera e propria festa della Muay Thai. Atleti, team, arbitri e pubblico hanno contribuito a creare un clima di rispetto, passione e sportività.
Un plauso agli organizzatori, ai coach e soprattutto ai fighter che hanno reso questa notte un tributo alla “scienza degli otto arti”. Il futuro della Muay Thai italiana passa anche da qui: giovani talenti, match di livello e serate come questa, in cui lo sport è protagonista assoluto.