Gazebo dei locali, arriva la stretta della Soprintendenza

Luciano Garella soprintendente alle Belle arti e Paesaggio di Napoli afferma che “c’è una grande emergenza urbanistica e architettonica”. Per questo, già da un mese dagli uffici di Palazzo Reale, è partita la ricognizione di tutte le attività turistico-ricettive dove sono stati installati gazebo, tende, ombrelloni, sedie a dondolo, tavolini, poltroncine, stufe a fungo, snack volanti. Dove c’è tanto l’acciaio, quanto il legno; strutture di plastica con finestroni e porte in similvetro. Teloni bianchi, neri, colorati. Graficizzati, intestati al proprietario del locale oppure alla bibita da sponsorizzare.

L’architetto Garella analizza foto e relazioni dei tecnici che ha inviato in giro per Napoli e in alcune località turistiche della provincia (a Sorrento il giro di vite è già partito da tempo). Immagini di tante piccole e grandi casbah sono già sulla sua scrivania. Il dossier non è ancora ultimato. E presto arriverà un piano di riassetto.

Riordino, occupazione rigorosa degli spazi concessi, strutture leggere e smontabili, arredi uniformi: saranno queste le linee guida della Soprintendenza. “Ho qui istantanee che mostrano un grande caos – dice Garella – rovinare così Napoli e le mete turistiche più prestigiose del mondo non è giusto neanche sul fronte economico. Ci sono titolari di locali per la ristorazione che pagano fitti altissimi per poche decine di posti a sedere. E ci sono gestori di bar, pizzetterie, ristoranti e altro, che magari pagano la stessa cifra ma all’esterno hanno creato centinaia di posti. In pratica, nuovi locali”.

“Napoli e la sua provincia – aggiunge il soprintendente – devono incentivare il turismo e rimettere in moto questa fonte cruciale dell’economia del Sud, ma le cose vanno fatte con stile. Il garbo e l’eleganza sono l’anteprima di tutte quelle città che aspirano a essere capitali dell’accoglienza. Ma sopra ogni cosa ci sono concessioni da verificare e norme da rispettare”.

Da circa un anno, quando è stato nominato soprintendente a Napoli, Garella ha puntato anche al riordino ambientale e urbanistico. Cominciando a inviare funzionari nelle località più gettonate. Partendo da Sorrento. Qui, l’archietto Nicolina Ricciardelli mesi fa ha comunicato ad amministrazione comunale, gestori di bar e ristoranti, che tanti gazebo e tendoni andavano tolti o allestiti seguendo tecniche urbanistiche consone a un luogo così prestigioso. “Mettete gli ombrelloni, seguite un ordine, scegliete un colore”, ha invitato la funzionaria della Soprintendenza.

Ma con l’arrivo di questa primavera il problema si è riproposto ed è nuovamente cominciata una sorta di rivolta. “Ci rendiamo perfettamente conto che concedendo autorizzazioni, consentendo ampliamenti e rilasciando licenze i Comuni consolidano un po’ i bilanci pubblici – puntualizza ancora Luciano Garella – ma questo modo di battere cassa alla lunga può risultare distruttivo proprio sul piano del richiamo turistico e perciò dell’economia. Dal capoluogo ai centri di provincia, non abbiamo alcuna intenzione di lavorare in disaccordo con i Comuni. Anzi, siamo in contatto con i sindaci e quindi con i comandi di polizia municipale”.

E del resto c’è anche da tutelare l’occupazione. “Sicuramente, ma questo non vuol dire autorizzare la violazione delle norme dello Stato. Il ministero dei Beni culturali e gli uffici dei Beni Ambientali e Culturali di tutta Italia stanno lavorando ovunque e da tempo a questa questione”, aggiunge l’architetto. Eppure, molte delle amministrazioni comunali a cui la Sovrintendenza si rivolge cercando collaborazione, in molti casi sono proprio le stesse che soprattutto agli imprenditori della ristorazione hanno concesso quello che adesso è sotto gli occhi di tutti.

“Le cose possono cambiare. Magari sono stati nominati dirigenti, assessori e consiglieri più giovani, più consapevoli, più attenti all’estetica”. Tutto da rifare? “Ci sono posti dove anche gli ombrelloni dovrebbero essere vietati. Con tutti gli enti interessati concorderemo le regole e i tempi che certamente saranno congrui affinché tutti possano mettersi in regola. E poi? Poi ci sono le leggi”, precisa Garella.

Ricognizione in corso, dunque: “Questa Soprintendenza agirà con garbo. Tenendo conto che per qualche mese ancora molti pubblici amministratori saranno impegnati con le elezioni”. E se sarà una primavera o un’estate piovosa i clienti seduti ai tavoli all’aperto come potranno proteggersi da un temporale? “In questa parte d’Italia piove poco. Infatti, abbiamo l’emergenza siccità. Gazebo e ombrelloni servono più per proteggersi dal sole che dall’acqua. Il mio sogno? Far diventare alcuni luoghi, a partire dal lungomare di Napoli, come la promenade di Nizza: tra le più belle del mondo, realizzata da giovanissimi architetti”.

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