Nonostante le feste natalizie siano ormai archiviate, non si ferma l’attività dei pescatori di frodo dei datteri di mare lungo le coste della penisola sorrentina. Lo conferma l’operazione condotta, dopo un’accorta e prolungata attività di intelligence, dal Nucleo di Polizia Giudiziaria della Guardia Costiera di Castellammare di Stabia e dagli agenti del Compartimento della Polizia Stradale di Angri. La task force ha operato il sequestro di quasi 40 chilogrammi di datteri di mare, il cui valore sul mercato nero poteva aggirarsi in circa 4 mila euro.
Gli uomini del Capitano di Fregata Guglielmo Cassone e del comandante Alfredo Rosalba già da diversi giorni stavano monitorando i movimenti via mare e via terra delle diverse squadre di datterari e, nel tardo pomeriggio dell’altro giorno, hanno fatto scattare il blitz.
Una pattuglia della Polizia Stradale Sottosezione di Angri ha proceduto al fermo, presso i caselli autostradali di Castellammare di Stabia, dell’autovettura monitorata con a bordo i due soggetti V.C di 27 anni e N.C. di 20 anni, già gravati da giudizi per reati analoghi. Dagli accertamenti condotti, è emerso che all’interno del vano bagagli erano occultati circa 40 chili di datteri di mare, che avevano provveduto a pescare, sin dalle prime ore della mattina, nelle acque del Comune di Vico Equense.
I due sono stati sorpresi con l’ingente quantitativo di molluschi protetti e tutto l’equipaggiamento necessario per pescare e devastare la costa, tra cui bombole, utensili vari (pinne, torce elettriche subacquee, caschi di protezione subacquei, manichette di respirazione), autovetture dedite al trasporto via gomma, oltre ad alcune pietre asportate con sedimenti corallini.
I due pregiudicati sono stati deferiti alla locale Autorità Giudiziaria per una serie di reati tra cui spicca la ricettazione ed il danneggiamento ambientale.
Il Comandante Guglielmo Cassone ha colto l’occasione per dichiarare che anche i “consumatori” di datteri marini dovrebbero essere coscienti della gravità della loro azione e del fatto che oltre a pagare prezzi incredibilmente elevati i datteri (probabilmente oltre i 100 euro al chilo), si corrono pericoli di pesanti sanzioni e si concorre a distruggere il nostro ambiente.