Si può ascoltare sulle principali piattaforme musicali il nuovo singolo di Marco Spiezia, uno dei più apprezzati cantautori contemporanei della penisola sorrentina. Il brano, in inglese, si intitola “Swallowed by the Sun (Love)” ed ha già ottenuto un buon successo in termini di visualizzazioni.
Marco Spiezia è nato a Vico Equense nel 1983 (ottima annata per gli amanti di vino ) e ottimo anno anche per la musica, visto che uscirono dischi di artisti incredibili come Rem, Lou Reed, David Bowie, Frank Zappa, ZZ Top, Metallica, U2, Dire Straits, Ramones, Eric Clapton. “Io, ovviamente, non c’entro niente – ironizza Marco -. Però mi sento fortunato ad essere nato in un periodo in cui la qualità della musica in uscita era di uno spessore davvero incredibile”.
Il cantautore è rimasto in penisola per i primi anni della sua vita. Poi per esigenze lavorative dei genitori ha vissuto tra il sud e il nord Italia fino a traslocare definitivamente in Cornovaglia (UK) nel 1998. È poi cresciuto li tra le spiagge bianche, il surf, la nebbia e la bellissima natura di quella contea.
Ha sempre suonato la chitarra per via del padre (anche lui chitarrista e cantante nel tempo libero), e andando in Inghilterra si è spesso rifugiato in quello strumento che lo ha tanto aiutato ad affrontare il cambio linguistico e culturale.
Andando all’università di Bangor (Galles) ha intrapreso più seriamente il percorso musicale. Ha suonato con due gruppi, ed il secondo ebbe indiscreto successo tra serate rock nei pub, battle of the bands e gruppi di studenti che supportavano la loro “local uni band”.
“Ci prese una piccola etichetta e pubblicammo un primo disco (https://open.spotify.com/artist/7eS3dV96hZLrbkYwvONOm9?si=9CLY3YNCShuYpwUsHChNDg) come Leading To Zenith, seguito da un bel tour in UK – spiega Marco Spiezia -. Con le conoscenze italiane suonammo anche ad un festival in Liguria chiamato Balla Coi Cinghiali (https://ballacoicinghiali.com). Ci arrivammo con una macchina mezza scassata partendo da Cardiff. Ancora non so come facemmo ad arrivarci”.
Erano anni della fase heavy rock e metal. In fase adolescenziale ascoltava senza sosta gruppi come Metallica e Rage Against The Machine. “Oggi ascolto quell’EP e penso quanto eravamo giovani ed acerbi – commenta – però è anche bello sentire da dove sei partito, perché ti aiuta a vedere dove poi sei arrivato”.
Dopo l’università è tornato in Cornovaglia ed ha iniziato a lavorare. Era difficile mantenere il gruppo rock attivo dato che ogni membro era ora sparso per l’Inghilterra. Così dopo un tentativo di continuare con nuovi musicisti della zona ha deciso di abbandonare.
“Quell’estate mi sono rimesso a scrivere, ma avevo deciso di cambiare stile, volevo qualcosa di solare, di leggero, che rappresentasse le mie estati ad inseguire le onde con il mio surfboard preferito – chiarisce il 40enne musicista della costiera sorrentina -. E così quasi dal nulla ho mollato la chitarra elettrica e il mega amplificatore da palco per tornare a scrivere nella semplicità con una chitarra acustica”.
Entro un anno aveva scritto una quarantina di pezzi ma non sapeva cosa farne. Poi un giorno gli scrisse un caro amico (Dario Vila, di “Accorgitene” http://www.accorgitene.com che aveva già sponsorizzato il tour dei Leading To Zenith) e gli chiese se poteva portare una sua cara amica di motocross (Stefy Bau, 3 volte campionessa mondiale di motocross) a farsi visitare dal padre (medico naturopata). Ovviamente la risposta fu si.
“Un pomeriggio mentre eravamo in salotto mia nonna (che era venuta a trovarci per l’estate) mi disse: “Marco perché non mi suoni quella canzone allegra che tanto mi piace?” – confessa Spiezia -. Io ovviamente a mia nonna non ho mai saputo dir di no, e quindi timidamente strimpellai “Scaramouche” davanti a tutti. Dario se ne innamorò all’istante e mi disse “dobbiamo produrre questo pezzo: Hai una registrazione?”. Gli dissi di no, quindi lui mi disse di muovermi mentre lui cercava un produttore a Milano”.
La sorte volle che trovasse un contrabbassista di nome Mike che suonava con uno strumento fatto a mano da lui con le corde fatte di reti da pesca. Diede un suono molto particolare al pezzo che quindi spinse a registrarlo con un contrabbasso. Disse che da giovane suonava con Roger Taylor che poi divenne il batterista dei Queen. Possibile dato che Taylor ha una casa in Cornovaglia e Mike aveva un’età simile. Altra cosa buffa fu questa strana coincidenza con il nome del mio pezzo (Scaramouche) che si lega al testo di Bohemian Rhapsody dei Queen.
Dopo aver inviato la registrazione a Dario iniziò una ricerca infinita del produttore, inizialmente legato alla Universal ma che poi sfumò per incomprensioni tra di loro. Passò troppo tempo e Dario decise di produrre lui direttamente con un primo EP (Smile) che uscì nel 2011. A seguito di questo continuarono a cercare un produttore o casa discografica, ricevendo varie proposte (anche da major), ma nulla di veramente allettante.
Alla fine entrò nella storia Gianfranco Clerici della “Screenplay” (http://screenplay.it), agenzia pubblicitaria milanese, che si innamorò dei pezzi e decise di coprire le spese di produzione. Marco, intant, era tornato in penisola sorrentina, proprio li dove era nato. Aveva iniziato a suonare in zona con nuovi musicisti (il secondo chitarrista Michael Hatton continuò a venire in Italia per suonare con il gruppo per qualche anno).
Gianfranco arrivò a Sorrento per sentir suonare live la band e decise che i musicisti andavano abbastanza bene per registrare l’album. Così scelsero il miglior recording studio della Cornovaglia (UK) (https://sawmills.co.uk) e preparammo le valige.
“Il posto era pazzesco e fu un’esperienza indimenticabile – dice Marco Spiezia -. Abbiamo avuto alla console un tecnico che aveva prodotto li dentro artisti come i Muse, gli Oasis e altri gruppi di quel livello. Ho avuto l’onore personale di registrate l’assolo di chitarra di “Sunday” (secondo pezzo del mio album) sullo stesso amplificatore suonato da Matt Bellamy dei Muse”.
L’album “Life In Flip-Flops” è uscito nel 2013. Lo fece uscire direttamente il cantautore costiero per fermare l’infinita battaglia tra accordi di label, major e gente di quel mondo che continuavano a farsi avanti per poi scomparire per settimane. Era un brutto periodo per le etichette per via della digitalizzazione, quindi di base non potevano dare certezze.
Dopo la pubblicazione ha continuato a suonare tanto in penisola sorrentina e si è spinto anche nel Lazio e nella Lombardia con l’album. È anche riuscito a continuare i live in Inghilterra ogni volta che ne ha avuto l’occasione. L’ultima volta all’iconico Sand Bar di Para Sands nel 2018 (https://sandbarpraasands.co.uk) dove aveva fatto uno dei primi live.
Dopo 2 anni di live con Life In Flip-Flops il gruppo si è sciolto e Marco ha deciso di riprendere la passione per il rock, incidendo il primo album dei “Mojis” prodotto interamente in Campania ed uscito nel 2017 (https://open.spotify.com/album/0IkhOVEXnkgjHs0msaOQix?si=_7Q-H4CzQ_mr9GqatRLAcg ).
Ha ricevuto ottime recensioni che li ha fatti suonare un bel pò dal vivo con un tour completatosi tra il 2017 e 2018.
Nel 2019 dovevano tornare in studio per il secondo album, poi il mondo è andato a rotoli per via della pandemia e sono rimasti bloccati. I 2 anni di stop gli hanno permesso di riprendere in mano le decine di pezzi che avevano chiuso nel cassetto per lungo tempo. Così nel 2022 decide di riprendere a produrre e a febbraio di quest’anno è uscito “Swallowed By The Sun”, (https://open.spotify.com/album/0I9ForbkQPIdOS3vpPfLrp?si=-sZ3l7c2QvmSJBQaZnDZjw) singolo solare che apre le porte ad una serie di produzioni che usciranno durante il resto dell’anno.
Questo singolo è stato scritto più di 10 anni fa, ma ha un tema che non ha età: gioire della vita ed amare senza troppe condizioni, perché la gioia di vivere e l’amore incondizionato hanno il potere di spazzare via qualsiasi nuvola, portando luce li dove c’è il buio.