SORRENTO. Domani, sabato 30 marzo, a partire dalle ore 10, nella sala consiliare del Palazzo Comunale di Sorrento, si svolgerà la cerimonia di premiazione della 17ma edizione del Sirena d’Oro, il premio dedicato agli oli extravergine di oliva Dop, Igp e Bio italiani, promosso dal Comune di Sorrento, in collaborazione con Coldiretti Campania e Camera di Commercio di Napoli, con il patrocinio del ministero delle Politiche agricole, alimentari, forestali e del turismo, e la partecipazione del Gal Terra Protetta e delle associazioni Oleum, Aprol Campania, Unaprol e Federdop.
L’incoronazione dei migliori evo, sarà preceduta da una tavola rotonda dal titolo “Lo storytelling dell’Olio Extravergine: amici e nemici del Re della Dieta Mediterranea”, alla quale prenderanno parte Giuseppe Cuomo, sindaco di Sorrento, Gennarino Masiello, vicepresidente nazionale di Coldiretti, Ciro Fiola, presidente della Camera di Commercio di Napoli, David Granieri, presidente di Unaprol, Francesco Acampora, presidente di Aprol Campania, Vittorio De Rosa, vice presidente dell’associazione Oleum, Paolo Russo, vicepresidente della Commissione parlamentare per l’attuazione del federalismo fiscale, Colomba Mongiello, relatore della Legge “Salva Olio”. Sono previste le relazioni di Alfonso Pecoraro Scanio, presidente del comitato scientifico Fondazione Campagna Amica, Luciano Pignataro, giornalista e food blogger, Maria Rosaria Sica, conduttrice di Alice Tv e direttrice di Cucina al Sud e del maestro pasticciere Sal De Riso.
Oltre duecento gli oli iscritti al concorso Sirena d’Oro, nonostante la scorsa annata abbia fatto registrare grandi difficoltà per il mondo olivicolo italiano, con eventi atmosferici catastrofici. Ospiti internazionali del contest, le produzioni giapponesi, per il secondo anno protagoniste, questa volta insieme a quelle cinesi e portoghesi. Per le tre sezioni, il Premio Cina è andato all’azienda Lianghan Z Hongre N.T.Koroneiki, il Premio Giappone alla Shodoshima Olive Co. Ltd e il premio Portogallo all’azienda Herdade de Esporao.
Sul podio delle produzioni italiane si sono invece imposti l’olio extravergine di oliva Dop Cilento dell’azienda Piero Matarazzo di Perdifumo, in provincia di Salerno, e l’evo biologico di Intini, di Alberobello, nel barese, vincitori del Premio Sirena d’Oro. Sul podio la società agricola Podere Grassi di Greve in Chianti (Fi), con l’olio extravergine di oliva Dop Chianti Classico e l’azienda Tommaso Masciantonio di Casoli (Ch) con la Dop Colline Teatine, che hanno conquistato rispettivamente la Sirena d’Argento e la Sirena di bronzo nella categoria Dop e Igp, mentre l’azienda agricola Donato Conserva di Modugno (Ba) e la società agricola Vernera di Spano & C. di Buccheri (Sr) si sono assicurate, rispettivamente, il secondo e il terzo posto nella categoria Bio.
Altri riconoscimenti sono stati tributati dalla giuria di assaggiatori professionisti, guidata dal capo panel Maria Grazia Barone, al Frantoio Intini di Alberobello (Ba) che si è aggiudicato il Premio Gaetano Avallone, intitolato al presidente dell’associazione Oleum, scomparso prematuramente lo scorso mese di febbraio, alla Dop Irpinia dell’oleificio Fam di Ventigano (Av) insignita del Premio Speciale Campania e alla Dop Monti Iblei-Gulfi del frantoio Cutrera di Chiaramonte Gulfi (Rg), che ha ammaliato la giuria del Premio Speciale Sicilia, riunitasi a Catania il 15 marzo, regione ospite di questa edizione e terra dalle importanti tradizioni olivicole.
Attesa per il Premio della Stampa, che sarà assegnato questa sera da una giuria di giornalisti, che sarà reso noto domani mattina, mentre l’Istituto alberghiero “Marconi” di Vairano Patenora, nel casertano, si è assicurato il primo posto al concorso “A scuola di olio evo”, una gara di cucina con protagonisti gli oli promossi nell’ambito del Sirena d’Oro, la cui finale si è svolta ieri a Sorrento, presso l’istituto polispecialistico “San Paolo”. Nel corso della cerimonia saranno premiati anche i vincitori del corso-concorso di potatura dell’olivo ”Mastro Potino”, giunto alla sua V edizione: Giuseppe Fiorentino, Claudio Cosenza ed Antonio Montagna.
Durante la presentazione della manifestazione sono stati inoltre diffusi gli ultimi dati raccolti dalla Coldiretti, relativi alla produzione 2018 di olio di oliva made in Italy che crolla del 38%: appena 265 milioni di chili, un valore vicino ai minimi storici. A pesare sono stati il gelo invernale di Burian e i venti accompagnati dalla pioggia durante la fioritura che hanno ridimensionato pesantemente i raccolti anche se le previsioni classificano l’Italia come secondo produttore mondiale nel 2018/19. La Puglia si conferma essere la principale regione di produzione, con 87 milioni di chili, nonostante il calo del 58%, mentre al secondo posto si trova la Calabria, con 47 milioni di chili e una riduzione del 34%, e sul gradino più basso del podio c’è la Sicilia dove il taglio è del 25%, per una produzione di 39 milioni di chili, mentre in Campania il raccolto è di 11,5 milioni di chili, in riduzione del 30%.
Al centro diminuisce a 11,6 milioni di chili la produzione in Abruzzo (-20%) e a 14,9 milioni di chili nel Lazio (-20%) mentre aumenta a 17,8 milioni di chili in Toscana (+15%) come nel nord dove complessivamente si registra un aumento del 30%. Un andamento che si riflette sulla produzione a livello mondiale dove si prevede un forte calo dell’8% dei raccolti per una previsione di poco più di 3 miliardi di chili. Ad influire è anche il crollo della produzione pure in Grecia con circa 240 milioni di chili (-31%) e in Tunisia dove non si dovrebbero superare i 120 milioni di chili (-57%) mentre in Portogallo è praticamente stabile a 130 milioni di chili. In controtendenza la Spagna che si conferma leader mondiale, dove si stimano circa 1,5-1,6 miliardi di chili con un aumento del 23%, oltre la metà della produzione mondiale.