SORRENTO. I bus sono più grandi della strada? Non importa, “possono passare”. Accade a Casarlano, la frazione collinare di Sorrento, dove il braccio di ferro tra i cittadini che reclamavano sicurezza, e le aziende che pretendevano il business è stato vinto da queste ultime. E subito c’è stato un blocco totale a causa di un pullman che non riusciva a passare nella strettoia di via Atigliana.
L’ordinanza che va contro la sicurezza dei cittadini è stata firmata dopo poche settimane dal primo provvedimento, quello che bloccava la strada verso Casarlano ai grandi bus. A nulla sono valse le lamentele dei cittadini e il monito dei tanti incidenti che si sono verificati nei mesi scorsi. Alla fine hanno prevalso gli interessi economici di poche strutture che ricevono i grandi bus per vendere prodotti locali.
Il fatto è che i grandi bus, a causa di curve cieche, spesso invadono l’altra corsia e il pericolo di trovarseli di fronte è sempre in agguato. Un pericolo costante. Eppure le aziende di Casarlano non avrebbero dovuto rinunciare alla loro attività, Bastava solo far utilizzare mezzi di più piccole dimensioni in modo da evitare i pericoli costantemente in agguato.
È evidente che si sarebbero ridotti i margini perché utilizzare bus più piccoli vuol dire spendere di più per avere lo stesso numero di persone. E, la cosa incredibile, è che questa tesi era stata accolta dal Comune che aveva anche disciplinato con una ordinanza il divieto di transito ai grandi bus. Poi sono cominciate le pressioni ed ecco una nuova ordinanza che, di fatto, ripristina i passaggio.
Il provvedimento del comandante della polizia municipale, Antonio Marcia, era entrato in vigore lo scorso primo gennaio e imponeva il divieto di transito lungo le due arterie ai veicoli lunghi oltre 7,60 metri e larghi più di 2,40. E ora lo stesso Marcia ha fatto dietro-front e, accogliendo le pressioni di tre-quattro operatori turistici, ha rivisto il dispositivo ed il blocco viene limitato solo alla fascia oraria compresa tra le 17 e le 9 del mattino seguente, oltre che dalle 13 alle 14.
In sostanza hanno prevalso le ragioni delle aziende turistiche sulla sicurezza dei cittadini. Inutile dire che il nuovo provvedimento apre il fronte all’assunzione di responsabilità perché il provvedimento sicuro era stato emesso e nulla, se non l’interesse di pochi, poteva modificarlo.
di Antonino Pane da Il Mattino