VICO EQUENSE. I calcinacci ed i massi sono spariti, mentre le carcasse dei natanti sono ancora lì.
Da qualche giorno lo scenario intorno al palazzetto dello sport di via Madonnelle è cambiato: la discarica a cielo aperto è sparita, ma ancora non si può dire che la situazione sia tornata alla normalità.
Dopo gli articoli pubblicati sulla stampa locale – in primis il pezzo di Ilenia De Rosa sul Mattino – si è registrata le dura presa di posizione dell’opposizione consiliare che ha dato voce allo sdegno dei cittadini. Attraverso un’interrogazione, firmata dai consiglieri comunali del gruppo “In movimento per Vico”, il cui testo è stato inviato anche all’Asl Na3sud, i consiglieri Aldo Starace, Claudia Scaramellino e Natale Maresca hanno chiesto “con quale atto l’amministrazione comunale ha inteso trasformare quell’area, destinata originariamente a parcheggio, in discarica e quali sono le ragioni per le quali i relitti di imbarcazioni, rimossi per determina del servizio demanio dalle spiagge, sono stati depositati in quella zona”.
Una situazione che ha portato per circa sei mesi al degrado dell’area dell’impianto sportivo comunale, frequentato sia da adulti che da bambini. In merito non sono mancate le denunce dei cittadini, i quali, attraverso i social network, hanno dato sfogo alla loro indignazione. “Con i soldi che dobbiamo pagare di Tares – ha scritto su Facebook Maurizio De Rosa – dobbiamo pure tenere dei rifiuti speciali (perché di questo si tratta) stoccati dall’amministrazione in un palazzetto dello sport”.
Secco anche il commento di Bartolomeo Arpino, presidente dell’associazione “Casali d’Equa” che gestisce la struttura pubblica in base ad una convenzione stipulata con il Comune. “È da anni che l’area è in condizioni pessime – ha scritto Arpino su Facebook -, è da mesi che viene utilizzata come discarica o come cantiere”.
Polemiche e lamentele che hanno spinto l’amministrazione ad intervenire per la bonifica. I mezzi lavorano tutti i giorni, anche in quelli festivi, pur di rimuovere velocemente tutti i materiali.
Ma alcune zone sono ancora impraticabili e pericolose per chi frequenta il palazzetto. Oltre ai relitti di barche all’ingresso della struttura, c’è ancora il cumulo di massi accanto ai bagni. Bambini, dai 4 anni in su, frequentano abitualmente l’impianto e per usufruire dei servizi igienici sono costretti a passare accanto alle pile di grosse pietre che potrebbero cedere da un momento all’altro.
Nonostante ciò la struttura è molto frequentata. A dimostrarlo sono i numerosi iscritti alle attività come pallavolo, basket, ginnastica, taekwondo, oltre alla grande partecipazione alle manifestazioni sportive organizzate presso il palazzetto dello sport.
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