Ciccio il riccio curato dal Wwf torna in libertà a Sant’Agnello

Il riccio Ciccio (è questo il nome che gli hanno dato i suoi soccorritori) era stato rinvenuto sanguinante da una donna che lo aveva sottratto alle fauci del suo cane.

Dopo una visita veterinaria, che ha accertato l’assenza di fratture o traumi gravi, e una cura di antibiotici di tre giorni, il riccio (un maschio di 950 grammi), accudito da Carlo ed Elena, si era ripreso al meglio e reclamava la sua libertà.

È stato quindi condotto in natura, in un boschetto di roverelle e castagni in località Pizzetiello, a Sant’Agnello, approfittando delle giornate tiepide di questo inizio inverno che hanno ritardato il letargo di questi delicati animali che, solitamente, si rintanano a dormire già da metà autunno.

“Dopo il rilascio Ciccio è rimasto appallottolato per un pò – spiega Claudio d’Esposito, presidente del Wwf Terre del Tirreno – abbiamo aspettato in silenzio. Dopo quindici minuti si è messo a camminare esplorando e annusando il sottobosco, poi ha subito trovato una tana tra le rocce dove nascondersi in attesa del crepuscolo”.

Il rilascio è avvenuto poco più a monte del punto in cui, nella notte del 5 giugno 2019, era stato liberato un altro piccolo riccio recuperato lungo via Nastro Azzurro, dove vagava a rischio di essere investito.

“Ci piace pensare che i due ricci ora possano incontrarsi e vivere felici e al sicuro nel bosco selvaggio del Pizzetiello”, conclude il presidente della sezione Wwf della penisola sorrentina.

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