Non solo il Tar, le chiusure delle scuole rischiano di finire anche nelle aule della giustizia penale. Il sindaco di Sant’Agnello, infatti, sarebbe stato denunciato dal padre di un alunno. Lo ha reso noto lo stesso Piergiorgio Sagristani con la nota che pubblichiamo di seguito.
Cari amici qualcuno di voi avrà già letto la notizia che circola sui social da stamattina secondo cui sarei stato denunciato alla Procura della Repubblica per aver disposto con ordinanza la chiusura di alcune classi dell’Istituto scolastico Gemelli.
Il mio è stato un atto dovuto e conseguente ad un’allarmante impennata dei contagi cosi come mi è stato formalmente rappresentato dalla dirigente scolastica con una sua nota nella quale veniva evidenziato che erano risultati positivi al COVID 7 insegnanti e 21 alunni e, conseguentemente, posti in quarantena fiduciaria 248 alunni e 18 insegnanti.
Non c’è bisogno che mi dilunghi circa il fatto che l’ordinanza é stata un atto dovuto adottata nell’esclusivo interesse degli alunni ed a salvaguardia della salute pubblica.
Atto di cui mi assumo ogni responsabilità, come medico e come sindaco, essendo pronto a rispondere nelle sedi opportune laddove l’autorità giudiziaria non cestinerà la querela palesemente infondata sporta nei miei confronti.
Tuttavia mi preme mettervi al corrente dei retroscena che si nasconde dietro questo episodio.
La denuncia è partita da un genitore di un alunno che è direttore di una testata giornalistica on line il quale prima ha protocollato una diffida al Comune chiedendo la revoca dell’ordinanza, poi ha pubblicato la notizia sul suo giornale on line e stamattina pare abbia depositato anche una querela presso la Questura di Napoli attribuendomi ben tre reati: interruzione di pubblico servizio, abuso d’ufficio e inosservanza di un provvedimento dell’autorità giudiziaria.
Il tutto pubblicato in tempo reale sul suo quotidiano on line. Venerdì provvederò a depositare Querela per diffamazione e per tutti i reati che potrebbero configurarsi in una situazione come quella appena descritta dove il giornalista prima firma la denuncia e poi pubblica la notizia.
Nello specifico si tratta di un giornalista che, in passato, mi aveva più volte sollecitato l’esame di una sua proposta editoriale, affinchè lo accreditassi sul territorio. Dopo aver appreso del mio rifiuto, ha iniziato una campagna di contrasto a me ed alla mia Amministrazione, mediante la diffusione di notizie finalizzate a mettermi in cattiva luce, culminata con i due articoli pubblicati ieri e stamattina.