Arpino (Aga Costruzioni): Operai morti a Napoli, l’imbracatura non era obbligatoria

L’altro giorno si è verificata una grave tragedia del lavoro nel centro di Napoli. Tre operai sono caduti da un cestello elevatore a circa 20 metri dal suolo perdendo la vita sul colpo. Una sciagura sulla quale è stata aperta un’inchiesta da parte della magistratura. Inquirenti che stanno ricostruendo la dinamica per stabilire le responsabilità.

Tra le ragioni di quanto accaduto viene annoverata da molti media anche la mancanza dell’imbracatura che assicurasse le vittime al macchinario. Ma il dispositivo di sicurezza, come evidenza un esperto del settore, Giuseppe Arpino, titolare della Aga Costruzioni di Sorrento, in questo caso non era obbligatorio.

“Mi permetto di segnalare una comunicazione che ritengo fuorviante – spiega Arpino – diffusa – secondo quanto ho visto riferito – dalla stampa in seguito al recente infortunio avvenuto a Napoli, sarebbe stata affermata l’obbligatorietà dell’uso dell’imbracatura durante l’utilizzo dell’ascensore di cantiere.

Tale posizione non trova fondamento nel manuale di uso e manutenzione della piattaforma (nella foto a lato), dove si specifica chiaramente che l’impiego dei dispositivi di protezione individuale come l’imbracatura è previsto nelle sole fasi di montaggio e smontaggio, e non durante l’uso ordinario della macchina da parte di personale formato.

In un momento delicato, segnato da un tragico evento, trovo importante evitare la diffusione di informazioni non corrette, che rischiano di creare confusione nei cantieri e nei confronti delle maestranze. A mio avviso, il problema reale riguarda semmai la corretta installazione e verifica dell’impianto, più che l’uso dell’imbracatura in esercizio.

Resto a disposizione per un confronto su questo tema così rilevante per la sicurezza e il buon funzionamento dei cantieri.

Ovviamente è una mia considerazione, la magistratura farà il suo percorso, ma dobbiamo evitare che come successe a Firenze, per un problema di armatura della trave prefabbricata tutti vennero messi erroneamente alla gogna mediatica. Preciso che non conosco l’impresa tantomeno il cantiere

Sono stati indagati infatti per omicidio colposo l’impresa che ha installato la piattaforma, l’impresa esecutrice, il cse, l’amministratore di condominio. La sicurezza nei cantieri deve migliorare di tanto,è una dato di fatto, ma bisogna farlo in maniera corretta”, conclude Arpino.

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