SORRENTO. Grazie ad un colorante (la fluoresceina) la task-force comunale è riuscita a risalire ai proprietari di quattro abitazioni del centro i cui reflui venivano abusivamente convogliati nella fogna bianca pubblica. A questi si aggiunge il titolare di un’officina che, attraverso un allaccio improprio, sversava i liquami nel rivolo Neffola.
I risultati dei controlli sugli scarichi-killer sono arrivati nello stesso giorno in cui l’Arpac ha confermato che lo specchio d’acqua di Marina Piccola non è balneabile. Dato che rende sempre più concreta l’ipotesi del divieto di balneazione nel tratto di mare compreso tra il molo del porto e la Villa Pompeiana.
Nel mirino di tecnici comunali, personale dell’Asl e operai della Gori sono finite abitazioni e attività commerciali del centro. In particolare della prima Traversa Capo, dove è emerso che i liquami prodotti in un’officina meccanica venivano smistati nella fogna bianca pubblica e da qui sfociavano nel rivolo Neffola. Per questo il sindaco Giuseppe Cuomo ha ordinato al 49enne titolare dell’attività di interrompere immediatamente lo scarico abusivo e di avviare i lavori necessari per fare in modo che i reflui vengano convogliati nella fogna nera, come prevede la legge.
I controlli hanno interessato anche 4 abitazioni private, sempre nella stessa zona del territorio di Sorrento. In questi casi gli scarichi domestici venivano fatti confluire nella fogna bianca pubblica. Anche in questo caso il primo cittadino ha imposto l’immediata interruzione degli sversamenti irregolari e l’adeguamento degli impianti a dieci tra proprietari e inquilini delle case ispezionate.
Tutto ciò mentre l’Arpac ha diffuso i risultati delle controanalisi effettuate lunedì scorso sul mare di Marina Piccola. Cinque i test effettuati sugli altrettanti campioni d’acqua prelevati dagli esperti dell’Agenzia regionale tra le 13.35 e le 14 dello scorso 23 maggio. In due casi le analisi microbiologiche hanno rivelato livelli di enterococchi intestinali e di escherichia coli ben oltre la norma. Nei restanti tre casi, invece, i dati si sono rivelati all’interno dei parametri di legge.
Si tratta, evidentemente, dell’ennesimo risultato in chiaroscuro che allunga su Marina Piccola lo spettro del secondo divieto di balneazione dopo quello dell’agosto 2015. Nelle prossime ore, infatti, sarà il sindaco Cuomo a decidere se vietare o meno i tuffi nel tratto di spiaggia compreso tra la radice del molo e la Villa Pompeiana. Per i titolari dei balneari, che hanno riaperto al pubblico soltanto da pochi giorni a causa dell’inchiesta giudiziaria su abusi edilizi e concessioni demaniali, sarebbe un’autentica catastrofe.
Sempre nelle prossime ore, intanto, il sindaco potrebbe revocare il divieto di balneazione per Marina Grande, che il Rapporto europeo sui siti balneabili inserisce nella lista nera delle 22 spiagge campane con acque inquinate. Le analisi effettuate nell’ultimo periodo dall’Arpac, invece, hanno escluso pericoli per la salute dei bagnanti che, a breve, potrebbero tornare ad affollare l’arenile del borgo marinaro.