Tutti gli atti dell’inchiesta e il dna prelevato poche settimane fa a genitori e sorelle. Sono gli elementi sui quali gli investigatori messicani stanno lavorando per trovare Angela Celentano, scomparsa il 10 agosto del 1996 sul Monte Faito. Per l’indagine, avviata sei anni fa dalla Procura di Torre Annunziata, scende ora in campo anche il premier Matteo Renzi, il quale ha sollecitato le autorità del Paese americano ad accelerare nelle ricerche di Celeste Ruiz, la ragazza che nel 2010 dichiarò di essere Angela e di trovarsi in Messico.
Si tratta delle novità emerse durante l’incontro per fare il punto sulle indagini che si è svolto ieri mattina tra i genitori di Angela Celentano, il loro avvocato Luigi Ferrandino, il procuratore di Torre Annunziata, Alessandro Pennasilico e l’aggiunto Pierpaolo Filippelli.
La Procura oplontina ha inviato in Messico la traduzione degli atti d’inchiesta prodotti negli ultimi sei anni: un fascicolo enorme, al quale le autorità centramericane avrebbero voluto aggiungere anche l’interpretazione dei disegni e delle letterine di Angela. Questi documenti, insieme al dna prelevato ai Celentano poche settimane fa sono ora a disposizione di una unità speciale della polizia messicana deputata alla ricerca delle persone scomparse.
Dopo il ministro Andrea Orlando e il procuratore antimafia Franco Roberti, anche il premier Renzi è andato in pressing sulle autorità d’oltreoceano chiedendo la verità sia su Celeste Ruiz che su Angela Celentano. Di sicuro l’inchiesta avviata nel 2010 dalla Procura di Torre Annunziata non è chiusa: il fascicolo resterà aperto fino a quando gli investigatori messicani e italiani non saranno riusciti a trovare Celeste ed a chiarire il suo legame con Angela.