SORRENTO. Patto tra sindaci e legali per scongiurare la soppressione della sede giudiziaria peninsulare.
L’accordo è stato raggiunto nel corso di un incontro al quale hanno preso parte i rappresentanti dei sei Comuni costieri ed i vertici locali dell’ordine degli avvocati di Torre Annunziata.
I primi cittadini si sono detti pronti ad esercitare pressioni politiche ed a compiere tutti gli atti in loro potere per salvare la sezione distaccata di Sorrento del tribunale di Torre Annunziata, ospitata negli uffici dell’ex-pretura di via degli Aranci. Un presidio di legalità che la riforma degli uffici giudiziari ha deciso di sacrificare sull’altare della spending-review.
“A parte le difficoltà logistiche ed i problemi infrastrutturali, acuiti dai frequenti blocchi della Sorrentina e dalla crisi della Circumvesuviana, il provvedimento non tiene conto dell’inadeguatezza di altri elementi – sottolineano gli avvocati sorrentini –. La sede di Torre Annunziata è carente di locali e parcheggi, senza considerare la mole di contenzioso che ancora caratterizza la sezione distaccata di Sorrento”.
Dal 13 settembre, infatti, gli uffici di via degli Aranci restano aperti solo per la gestione dell’arretrato. Di fatto, quindi, non vi si svolge alcuna attività giurisdizionale. “E questo non fa che accrescere la confusione nell’utenza e dimostra come la nostra non sia una battaglia in difesa di interessi corporativi, ma una lotta a favore degli interessi della comunità. Altro che risparmio, la soppressione della sezione distaccata di Sorrento è un atto di inaudita irresponsabilità”, attaccano i componenti del foro sorrentino.
Di qui la mobilitazione, che punta dichiaratamente alla revisione della riforma.
L’ordine degli avvocati ha inserito quella di Sorrento, d’altronde, nel novero delle sedi giudiziarie per le quali si auspica un dietrofront da parte del ministero della Giustizia. Insomma, la speranza è che l’osservatorio istituito presso il dicastero di via Arenula tenga conto delle rimostranze degli avvocati e confermi la sezione distaccata di Sorrento.
Scarso ottimismo, infine, anche per quanto riguarda il giudice di pace. I Comuni della costiera hanno più volte manifestato l’intento di dare vita ad un consorzio con un preciso obiettivo: dividere i costi di gestione e, per questa strada, scongiurare la chiusura dell’ufficio. L’ultima parola, però, spetta pur sempre al ministro Anna Maria Cancellieri, che entro il prossimo 14 marzo dovrà pronunciarsi sulla permanenza del giudice di pace nella sede di Sorrento.
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