SORRENTO. Sarà un’immersione nel genio italiano l’evento previsto per lunedì 6 maggio 2019 alle ore 18 presso il Museo Correale di Sorrento. Protagonista il libro “Luoghi e misteri di Caravaggio” (Cairo editore) di Paolo Jorio, direttore del Museo Filangieri e del Tesoro di San Gennaro di Napoli nonché consigliere del Museo Correale, e Rossella Vodret, già soprintendente speciale per il Polo museale di Roma. Nell’incantevole scenario della Sala degli Specchi, insieme al direttore del Museo Correale Filippo Merola, gli autori racconteranno la vita inquieta, violenta ma straordinariamente creativa di un personaggio unico: la figura contorta, rissosa e geniale di Michelangelo Merisi attraverso un lungo viaggio, che tocca in maniera significativa anche Napoli, alla ricerca di linfa vitale per la sua arte.
“È per noi motivo di sincero orgoglio presentare a Sorrento e ai sorrentini il libro del consigliere e amico Paolo Jorio scritto con Rossella Vodret – dichiara Gaetano Mauro, presidente del Museo Correale – per chi ama l’estro brillante di Caravaggio e l’arte in genere è un appuntamento da non perdere”.
“Luoghi e misteri di Caravaggio” inquadra il periodo storico e politico in cui il grande pittore lombardo ha vissuto conducendo il lettore alla scoperta degli angoli bui, delle strade, dei costumi, dei palazzi di chi lo ha protetto, delle case dove ha abitato, degli ambienti che sono stati teatro delle sue aggressioni e che lo hanno visto protagonista di un’esistenza intensa e irregolare.
Un itinerario ricco di misteri che si intreccia, in modo indissolubile, con la sua opera: la nascita e formazione a Milano, l’emigrazione a Roma in cerca di lavoro, in lotta con la povertà, la fame e gli stenti del primo periodo, gli anni sotto l’ala protettiva dei potenti della città papalina, come il Cardinal del Monte e la sua raffinata cerchia intellettuale, fino ai primi successi, ben presto offuscati da denunce, arresti, processi. Infine la fama, seguita dal grave fatto di sangue che ha marchiato l’ultima fase della sua vita, la fuga a Napoli, a Malta e in Sicilia lasciando al suo passaggio capolavori di eccezionale bellezza. Ma anche i segnali dello squilibrio che gli sconvolgeva la mente. Fino all’approdo a Porto Ercole, dove la morte lo colse solo e disperato.