Una tonnellata di rifiuti rimossa dai volontari Wwf dal rivo della Meta-Amalfi

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Quasi una tonnellata di rifiuti sono stati raccolti dai volontari del Wwf Terre del Tirreno dall’alveo del rivo vernotico al confine con il grosso tronco del “pino sentinella” dove si sta realizzando una scultura.

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L’operazione di pulizia del corso d’acqua rientra nell’ambito delle iniziative “Plastic Free” organizzate dall’associazione del Panda in tutta Italia. L’intento del lavoro degli attivisti del Wwf è quello di valorizzare un piccolo pezzo di terra che è stato ricevuto in dono, dalla contessa Maria Vittoria Colonna Rimbotti, alcuni anni fa.

È lì che vegetava un alto pino secolare che faceva parte integrante della geografia dei luoghi e caratterizzava da oltre un secolo il paesaggio di quel tratto di costiera. La proprietaria temendo che l’albero si stesse inclinando sulla strada, e che le sue radici avessero lesionato un’anfora in terracotta, aveva deciso di abbatterlo grazie ad una perizia agronomica.

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Il Wwf con una controperizia dimostrò come tali timori fossero infondati e bloccò le motoseghe. Fu per questo che la contessa decise di donare la pianta ed il terreno su cui insisteva all’associazione ambientalista. Sfortuna volle che quel Pinus pinea, di oltre 20 metri d’altezza, ribattezzato dagli ambientalisti “Pino sentinella”, non resistette alla furia di una violenta perturbazione con forte vento che spezzò le grosse branche dell’albero.

Il Wwf Terre del Tirreno per non far perdere traccia e memoria di quell’albero monumentale, decise di lasciare un tronco di quattro metri su cui realizzare una scultura. Grazie alla giovane scultrice di Massa Lubrense, Giusy Milone, il tronco si sta trasformando in questi giorni in un’opera d’arte.

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Il Pino Sentinella, trasformato in scultura, servirà a riaccendere i riflettori su di un’area dal grande valore paesaggistico all’interno del Parco Regionale dei Monti Lattari, inserita in un sito Natura 2000, importante per il passo dell’avifauna. Un tassello naturale della costiera amalfitana dove, tuttavia, al paesaggio e alle bellezze offerte della natura si associano le nefandezze prodotte dell’uomo: il rinvenimento di tonnellate di rifiuti nell’asta fluviale che costeggia la proprietà del Wwf è solo la punta di un iceberg.

In sole poche ore di lavoro i volontari del Wwf hanno recuperato gli oggetti più disparati prodotti dal consumismo della cosiddetta “civiltà umana”. Assieme a plastiche di ogni tipo, trascinate dalla pioggia, sono rovinosamente finiti nel tratto dell’alveo fluviale interessato dalla bonifica due gabinetti, un lavabo, pezzi di un motorino, copertoni e parti di autoveicoli, una rete da letto, taniche, bottiglie in vetro, lattine, parti di mobili e rifiuti di ogni genere, assieme a liquami e deiezioni di allevamenti zootecnici scaricati abusivamente.

L’inquinamento prodotto da tali rifiuti sarebbe confluito a mare in località Gradelle nel golfo di Salerno. I rifiuti raccolti accumulati ai margini della carreggiata sono poi stati recuperati dagli operai di Penisola Verde, che collabora all’iniziativa del Wwf, e conferiti all’isola ecologica di Piano di Sorrento.

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