Spostamento festa Sant’Antonino, i chiarimenti della Curia

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SORRENTO. È il Concilio Vaticano II che impone lo spostamento della Festa di Sant’Antonino al 15 febbraio perché coincidente con il Mercoledì delle Ceneri. Secondo le disposizioni impartite alla fine del Concilio lo spostamento è necessario non potendo il giorno delle Ceneri coincidere con nessuna festa. La Curia sorrentina affida la spiegazione a don Luigi Di Prisco, parroco della Basilica di Sant’Antonino, che, munito di tutti i testi ecclesiastici e, soprattutto, del calendario perpetuo a cui si rifà la Chiesa Cattolica, esclude la possibilità di festeggiare quest’anno il Patrono di Sorrento come da secolare tradizione il 14 febbraio. “La Basilica, naturalmente – chiarisce don Luigi – resterà aperta per accogliere i fedeli, ma i festeggiamenti religiosi, a cominciare dalla solenne processione, sono spostati al giorno dopo, il 15”.

Don Luigi esclude che si possano far coincidere le due cose come pure avvenuto in passato. L’avvocato Antonino Cuomo, storico delle tradizioni sorrentine, ha trovato memorie di un altro giorno coincidente e di festeggiamenti mattutini con la penitenza delle Ceneri rinviata al pomeriggio. “Si tratta evidentemente di decisioni ante Concilio – aggiunge don Luigi – che oggi non possono più essere attuali. Noi siamo i primi a renderci conto che spostare i tradizionali festeggiamenti non sarà semplice soprattutto perché i devoti di Sant’Antonino sono tanti e arrivano da ogni parte”.

La Curia, dunque, aveva le sue ragioni quando ha deciso di spostare la festa. Peccato che non abbia ritenuto di comunicarle, nonostante una specifica richiesta del Mattino avanzata all’ufficio stampa, favorendo così inutili polemiche. È ovvio che una diocesi non si può amministrare a colpi di diktat e il malcontento tra i fedeli aumenta di giorno in giorno.

Peraltro il vescovo Alfano non ha ancora spiegato perché ha scelto di privare i fedeli del diritto di eleggere il proprio parroco, in quelle parrocchie in cui tale diritto si tramanda da secoli. Eppure toccherebbe allo stesso arcivescovo indicare la terna dei possibili candidati. Ma probabilmente si tratta di una preclusione verso le tradizioni (in questo caso recepite anche dal diritto canonico) che, invece, sono tanto care ai sorrentini.

Ma torniamo alla festa di Sant’Antonino. Secondo il calendario perpetuo, il Mercoledì delle Ceneri si accavallerà ancora con la festa del Santo Patrono di Sorrento nel 2024, nel 2029 e poi, con un salto secolare, nel 2170. La stessa distanza che separa l’accavallamento del 2018 da quello precedente, capitato il 14 febbraio del 1877.

di Antonino Pane da Il Mattino.

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